"Hanno eseguito gli ordini e sono
stati danneggiati nell'adempimento del dovere io sono pronto a
difenderli gratuitamente, come parte civile, per il risarcimento
di quanto hanno patito". E' quanto propone l'avvocato napoletano
Gennaro De Falco ai cinque componenti l'equipaggio della
motovedetta della Guardia di Finanza speronata dalla comandante
della Sea Watch 3 Carola Rackete, arrestata e poi liberata dal
gip di Agrigento dopo 3 giorni trascorsi ai domiciliari.
Rackete, intorno all'una dello scorso 29 giugno, ha forzato il
blocco navale per far sbarcare a Lampedusa i 40 migranti
soccorsi in mare che da molti giorni aveva a bordo. "Sono
militari e sono tenuti a rispettare gli ordini impartiti in
scala gerarchica - ricorda De Falco - altrimenti sarebbero
potuto incorrere in responsabilità penali e disciplinari". Per
l'avvocato De Falco, quindi, "hanno corso dei pericoli, subìto
dei danni e ora hanno diritto a un risarcimento. Tutti vogliono
difendere l'ong e Rackete ma bisogna pensare anche ai
finanzieri".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA