La seconda sezione della Corte di
Appello di Napoli ha assolto l'ex portiere del Napoli
dall'accusa di essere un prestanome di un esponente del clan
camorristico dei Mallardo. L'estremo difensore, che ha militato
nella squadra azzurra per cinque stagioni a partire dal 1993,
gia' in primo era stato scagionato dall'accusa mossa dalla DDA
di intestazione fittizia di alcuni autoveicoli e di associazione
i stampo mafioso. La Procura Antimafia, pero', presento'
ricorso. Oggi pomeriggio, infine, i giudici di secondo grado
hanno messo fine alla vicenda. Pino Taglialatela e' stato
difeso, in entrambi i gradi di giudizio dai penalisti Luca
Capasso e Monica Marolo.
"Siamo soddisfatti - ha commentato l'avvocato Capasso -
l'esito e' stato quello che ci aspettavamo. Anche Pino e'
soddisfatto e in questo momento sta festeggiando. L'assoluzione
ha messo la parola fine a una brutta vicenda che ha prodotto
forti ripercussioni sulla sua vita, anche lavorativa, con la
perdita di una serie di contatti".
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