Basta con il clima di "violenza",
nel quartiere e a Napoli prevalgano gli esempi positivi come
quello di Raffaele Perinelli, il 21enne, estraneo a ogni forma
di criminalità, ucciso da un conoscente sabato sera. Nel giorno
dei funerali, in una chiesa gremita, quella dei Santi Alfonso e
Gerardo, in via Janfolla, nel quartiere di Miano, a Napoli, don
Salvatore Cinque, ricorda il giovane. Guarda la coppa e un
pallone (il calcio la sua passione e il suo sogno) e invita
tutti: "la sua coppa Raffaele l'ha vinta con l'esempio. Non
deludiamo - ha detto rivolto alla folla - vinciamo anche noi la
nostra coppa".
In migliaia si sono stretti accanto alla famiglia - la madre
è stata tutto il tempo dei funerali a terra accanto alla bara
del ragazzo - mentre in aria sono stati lanciati centinaia di
palloncini bianchi. In tanti indossavano magliette con la
scritta 'lp3' (il nome - Lello - e il cognome del ragazzo ed il
numero della maglia che indossava).
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