Fu richiamato in strada dalle
invocazioni di aiuto, vide l'assassino, con il volto coperto dal
casco da motociclista, a cavalcioni sulla vittima mentre la
accoltellava alla gola. Poi l'assassino si allontanò a piedi, e
lui lo inseguì senza farsene accorgere a pochi metri, fino a
quando non imboccò una stradina in salita dove poi la polizia
alcune ore più tardi ritroverà abbandonato un borsone con gli
indumenti e il casco. Questa, in estrema sintesi, la
testimonianza di Paolo Licenziati, davanti ai giudici della
prima sezione della Corte di Assise di Napoli al processo nei
confronti di Luca Materazzo accusato di aver ucciso con numerose
coltellate il fratello, l'ingegnere Vittorio Materazzo il 28
novembre 2015, in viale Maria Cristina di Savoia, nel quartiere
Chiaia a Napoli. Il processo riprenderà il 31 maggio prossimo
con l'esame in aula di altri testimoni.
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