Si dice "sconcertata e sbalordita" Lina Lucci, ex segretario generale della Cisl della Campania, che ha presentato un esposto alla Procura di Napoli riguardo alla scoperta, nel suo ufficio, di una telecamera nascosta.
Parlando con l'ANSA, Lucci si sfoga e fa mente locale su episodi, passati, che ora assumono, dice, un significato diverso: "Solo adesso mi spiego la continua fuga di notizie su importanti denunce portate avanti nell'interesse dei lavoratori in molti delicati settori economici e produttivi. C'era sempre qualcuno informato prima degli altri...".
Lucci mette in relazione le illecite riprese audio-video con "le sistematiche intimidazioni subite attraverso furti e lettere anonime e che hanno caratterizzato gli ultimi 20 mesi del mio mandato". Per la dirigente sindacale è evidente che "l'azione di denuncia portata avanti, anche all'interno dell'organizzazione sindacale, ha dato fastidio". L'ex segretario si dice convinto che quanto sta accadendo "ha una regia unica: le pressioni sono divenute intollerabili e si sono aggravate dal 6 ottobre, data in cui ho portato ai probiviri della Cisl una copiosa documentazione per esporre alcune gravi questioni che riguardano dirigenti apicali dell'organizzazione". Fatti che Lucci ritiene siano "di una gravità inaudita che i lavoratori, gli iscritti, non potrebbero mai accettare". Proprio ai lavoratori, Lucci, rivolge un appello: "La Cisl è sana, va tutelata e liberata dai malfattori e da quelli che si girano dall'altra parte per non vedere. Guardate con fiducia al futuro e riappropriatevi del sindacato prima che sia troppo tardi: chiedete che siano allontanati dall'organizzazione quelli che lo inquinano".
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