Cordoglio dell'istituto comprensivo 1 Cangemi di Boscoreale (Napoli) per la morte di Alberta Levi Temin, l'ebrea testimone della deportazione nazista che lo scorso gennaio aveva incontrato gli studenti delle classi quinte e della scuola secondaria di primo grado ai quali aveva raccontato la sua esperienza. A promuovere l'iniziativa fu la dirigente Rosa Vitale che ha manifestato il profondo dolore dell'intera comunità scolastica per la scomparsa della Temin. ''La vita e' una cosa meravigliosa e dovete viverla con gioia'', aveva detto nell'occasione la fondatrice dell'associazione 'Amicizia ebraico-cristiana', ai ragazzi ai quali aveva raccontato la sua esperienza di superstite nell'ambito dell'evento organizzato dall'istituto per commemorare la Shoah.
''Obbedite sempre alla vostra coscienza - raccomandò la testimone ai bambini - Non rimandate a domani quello che potete fare oggi''.Alberta Levi Temin, quando iniziarono le deportazioni, fu costretta a spostarsi da Ferrara, citta' considerata troppo vicina al confine, a Roma da alcuni suoi zii. Tuttavia, poco dopo il suo arrivo, le retate nazifasciste colpirono anche li', coinvolgendo anche la sua famiglia. Il 16 ottobre 1943 - spiegò ai ragazzi - due nazisti fecero irruzione nella casa in cui era ospite. Alberta riusci' a fuggire fuori al balcone. La sorella chiuse i battenti della finestra e, grazie a questo espediente, Alberta riusci' a scamparla, mentre i suoi parenti furono deportati. Un'esperienza, quella condivisa dalla Temin ricca di emozioni e significati. E' importante che di tutto quello che e' successo si parli perche' ''siamo tutti parte di un'unica famiglia. Solo se si riconosce questo, l'umanita' sara' di questo mondo''.
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