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Renzi firma 'Patto Campania', 'in Italia c'è senso di riscatto'

Con De Luca e De Vincent firma il primo primo accordo per il Masterplan dle Mezzogiorno

"E' finito il tempo in cui si buttavano via i fondi europei". Lo dice il premier Matteo Renzi nella conferenza stampa dopo la firma del patto per Napoli con il governatore della Campania De Luca, presente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Il 'Patto' impegna il Governo a una serie di investimenti, concordati con la Regione, in numerosi settori: infrastrutture, cultura, ambiente, attività produttive.

"Finalmente - ha sottolineato il premier - si fa sul serio, l'epoca degli sprechi la mettiamo in soffitta facendo le cose serie partendo dal Mezzogiorno". E, ancora "C'è un senso di riscatto in Italia".

Gli investimenti annunciati nel Patto per la Campania "sono una risposta di medio-lungo periodo all'emergenza criminalità". Lo ha ricordato Matteo Renzi, a due giorni dall'ultimo raid di camorra nel rione Sanità. "Se crei le condizioni per gli investimenti e la spesa dei fondi pubblici - ha aggiunto il premier - e crei lavoro, opportunità in modo non episodico, dimostri che la politica ha un senso". Dopo la firma del Patto, Renzi ha incontrato una delegazione del rione Sanità.

Oggi la firma a Napoli del Patto per la Campania, poi la stipula di altre dodici intese con 8 regioni, 7 Città metropolitane del Mezzogiorno e Taranto: "Ne firmeremo più o meno una alla settimana". E' l'annuncio del premier Matteo Renzi. Il programma del Masterplan per il Mezzogiorno prevede in tutto quindici accordi: "Siamo a buon punto o abbiamo concluso altri dodici accordi, al momento restano fuori solo la Città metropolitana di Napoli e la Regione Puglia, ma la nostra porta è sempre aperta e speriamo che anche quelle istituzioni vogliano discutere con noi", ha detto Renzi in prefettura a Napoli dove ha firmato il Patto per la Campania con il governatore Vincenzo De Luca, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. I Patti riguarderanno dunque Napoli, Bari, Reggio Calabria,Catania,Palermo,Messina, Cagliari e Taranto. Le regioni interessate sono: Abruzzo, Molise, Campania,Basilicata,Puglia,Calabria,Sicilia e Sardegna.

Napoli e la Campania "non hanno mai ottenuto tale attenzione da nessun Governo". Lo sottolinea il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, prima della firma con il premier Renzi del patto che mette a disposizione 9,5 miliardi di risorse da qui al 2020. "Una grande sfida che dobbiamo vincere insieme - aggiunge - con interventi che andranno da Bagnoli a Pompei, dalla rimozione delle ecoballe a Paestum e alla reggia di Caserta. Turismo, cultura, bonifiche, lavoro. Stiamo svoltando, in Campania. Il Patto è ossigeno che diamo all'economia del territorio, e anche risposta più efficace sul medio periodo ai problemi della delinquenza organizzata. Creare lavoro, aprire cantieri, dare opportunità anche ai giovani. Occorrerà intervento repressivo ma sarà decisivo anche il tipo di sviluppo che riusciremo a creare". Dal canto suo la Regione sta "creando le precondizioni" per spendere i fondi disponibili, "ad esempio dotandosi delle strutture organizzative e di supporto che finora mancavano". E nei prossimi due mesi "verranno cancellate due delle anomalie che finora sporcavano l'immagine della Campania e del Paese": le barelle nei corridoi dell'ospedale Cardarelli e il via alle rimozione delle ecoballe, con la prima riunione delle imprese vincitrici dell'appalto in programma martedì prossimo. La sfida del Patto, per De Luca, consiste nel "riportare la Campania nel contesto competitivo mondiale", puntando sullo sviluppo, "affrontando le emergenze ambientali e idrogeologiche" ma anche "riorganizzando i servizi di civiltà su livelli europei". Una grande vetrina saranno le Universiadi, con 15-20 mila arrivi stimati: "Ci saranno problemi enormi, dall'impiantistica alla sicurezza, ma la Campania mostrerà al mondo il suo volto migliore".

La settimana prossima Alfano a Napoli su ordine pubblico. Darà vicinanza istituzioni - Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha annunciato che il ministro dell'Interno Alfano "è disponibile a partecipare la prossima settimana ad un tavolo in prefettura a Napoli sull'ordine pubblico.'per dare il senso di una vicinanza delle istituzioni e migliorare ciò che può essere fatto'". Lo ha detto nella conferenza stampa per la firma del patto per la Campania.

"Abbiamo chiesto sicurezza sociale, scuole aperte anche il pomeriggio e prospettive di lavoro". Così don Angelo Berselli, portavoce del movimento "Un popolo in cammino", sintetizza le richieste avanzate nel corso dell'incontro avuto in prefettura a Napoli, insieme a una delegazione del rione Sanità, con il premier Matteo Renzi. I sacerdoti - con don Berselli c'era anche un altro parroco, don Antonio Loffredo - hanno espresso preoccupazione e chiesto maggiore attenzione per il quartiere che l'altra sera è stato scenario dell'ennesimo raid di camorra, con due morti e tre persone ferite. Erano state proprio le parrocchie e le associazioni del rione a chiedere un colloquio con Renzi, dopo l'episodio di due giorni fa che ha seminato terrore nelle strade. All'incontro ha partecipato anche Antonio Cesarano, il papà di Genny, giovane di 17 anni, vittima innocente, ucciso nel settembre scorso da un colpo di pistola esploso da alcuni criminali che spararono all'impazzata nel quartiere proprio per intimidire le persone. "Siamo abbastanza soddisfatti per gli impegni che sono stati assunti dal premier - dice don Berselli. - Per quanto riguarda l'apertura delle scuole i tempi potrebbero essere anche molto brevi. Attenderemo con fiducia sperando che ci siano segnali concreti anche per gli altri due punti da noi evidenziati".

In mattinata visita privata nell'area archeologica di Pompei per Renzi.  Il presidente del Consiglio e la moglie Agnese hanno visitato la mostra Miti e natura, poi gli affreschi di Moregine e ora la mostra, appena aperta, sull'Egitto a Pompei.

   

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