Definì i pentiti "camorristi schifosi, che hanno da scontare ergastoli e puntano a salvare i propri patrimoni". Per queste parole pronunciate nel corso di una conferenza stampa l'ex sottosegretario Nicola Cosentino è finito oggi sotto processo a Napoli - sesto procedimento a suo carico - per diffamazione a mezzo stampa. A querelarlo fu l'unico pentito che, pur senza essere citato, si risentì dello sfogo: si tratta di un ex reggente del clan camorristico Belforte di Marcianise. Il giudice monocratico Marco Occhiofino della prima sezione penale ha rinviato al 17 dicembre prossimo per la discussione e la sentenza.
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