Si è trattato di "una vera e
propria debilitazione dell'attività istituzionale della Camera
di Commercio che ha come obiettivo promuovere l'economia locale,
favorire lo sviluppo delle realtà imprenditoriali e artigianali:
le risorse di cui dovrebbero beneficiare tutti gli associati, in
realtà, andavano a pochi legati da vincoli di parentela con chi
era deputato a vigilare". Così, il procuratore generale della
Corte dei Conti della Campania, Tommaso Cottone, durante la
conferenza stampa relativa all'indagine della Guardia di Finanza
di Napoli sull'illecita gestione dei contributi finanziati dalla
Camera di Commercio.
Cottone, nel corso dell'incontro con la stampa, ha voluto
sottolineare che quanto finora emerso è solo "punta
dell'iceberg".
"La Camera di Commercio - ha esordito Cottone - amministra
una grossa fetta dell'economia regionale che è stata in parte
deviata. C'è stata una distribuzione a pioggia di moltissime
somme finite nelle tasche di associazioni, imprese, aziende
artigiane che di fatto non hanno svolto alcun tipo di attività".
"Speriamo - ha detto ancora il procuratore generale della
Corte dei Conti regionale - di avere dato, con questa indagine,
un grosso contributo a una politica di maggiore rigore".
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