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D'Alessio, io associato a operazione antimafia? Sbalordito

D'Alessio, io associato a operazione antimafia? Sbalordito

(V. "Droga: agenti con auto da D'Alessio..." delle 12.44)

ROMA, 08 ottobre 2015, 15:35

Redazione ANSA

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"Capisco che la notorietà è una condizione difficile ma comincio a credere che nel mio caso si tratti di un genere letterario. Non c'è giorno che non debba leggere cose mi riguardano e che mi lasciano basito. Quella di oggi è solo l'ultima. Vedere il mio nome associato ad una operazione anti mafia mi produce sbalordimento e irritazione assoluta". Lo dichiara Gigi D'Alessio, il cui nome è spuntato nell'inchiesta sul traffico di droga che ha portato all'arresto di tre poliziotti. I tre agenti in più di una occasione avrebbero accompagnato il cantante, utilizzando abusivamente l'auto di servizio.
    "Nel mio caso - ha sottolineato D'Alessio - non viene mai rispettato non dico la privacy, di cui pare non abbia diritto, ma neanche un criterio di opportunità che cade davanti all'esigenza di fare un titolo di giornale". "Vengo prelevato dalla polizia o dai carabinieri e talvolta dai vigili urbani - ha aggiunto ancora - ogni qual volta faccio un concerto o partecipo ad un evento per ragioni di ordine pubblico. Non sono io che scelgo chi mi viene a fare la staffetta o quale corpo si occupa dei miei spostamenti, mi attengo a disposizioni che mi vengono date. Poi se un mio fan come del resto succede per altre migliaia decide di prendere un aereo per seguire un mio concerto a New York, cosa certamente non inusuale, e che questo sia un poliziotto o un ingegnere non è certamente una variabile di cui mi occupo anche se questo pare sia sufficiente per vedere il mio nome infilato in una storia di cui ovviante non so nulla".
   

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