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Spara a 8 vicini ad Afragola (Napoli), in manette ex guardia giurata

Lite per un cancello lasciato aperto. L'uomo di 76 anni ha ferito a colpi di fucile anche tre bambini

Anni di liti, screzi continui per i rumori, una guerra per accaparrarsi il posto auto nel cortile e infine la scintilla di un cancello non chiuso all'una di notte. Marco Castiello, una ex guardia giurata di 76 anni, si è affacciato dal balcone della sua abitazione, in via Ciaramella, una zona degradata di Afragola (Napoli) ed ha esploso sei colpi d'arma da fuoco 'a pallini' utilizzando il suo fucile da caccia, regolarmente detenuto. Ha colpito e ferito lievemente otto persone, di cui 3 minori, di 16, 11 e 7 anni.

Poi ha tentato una fuga, diretto in Molise dove vivono due figlie. Si è aperta così una caccia all'uomo. Costantemente monitorato da carabinieri e polizia che hanno tenuto sotto controllo i suoi spostamenti, Castiello è stato localizzato a Campobasso e catturato al termine di un'attività investigativa congiunta condotta dai carabinieri della compagnia di Casoria (Napoli) e del commissariato di polizia di Afragola (Napoli). A carabinieri e poliziotti si è arreso senza opporre resistenza. Gli sono stati sequestrati un fucile Franchi calibro 12 con un colpo in canna, 10 cartucce e una piccola mannaia. L'uomo, accusato di tentato omicidio aggravato plurimo, è stato trasferito nel carcere di Campobasso. Alcuni dei feriti sono stati dimessi dopo le prime cure, con lesioni guaribili in dieci giorni.

Secondo quanto riferito dagli investigatori, anche dopo essere stato bloccato, Castiello non ha manifestato alcun pentimento. Il bilancio finale del raputs, pur nella sua gravità, è stato, spiegano le forze dell'ordine, ''un miracolo'' perchè è molto meno grave di quello che avrebbe potuto essere. A prendere pubblicamente le difese dello zio è il nipote che ha lo stesso nome e cognome, Michele Castiello: 'Mi dispiace per quello che è successo ma vi giuro che mio zio è una brava persona. Non doveva sparare. Mi scuso io per lui. Però questo è il risultato dell'esasperazione di sette anni di incomprensioni e liti condominiali''. L'uomo aveva lasciato per problemi personali la sua precedente abitazione ma non era mai riuscito a integrarsi con i vicini. I rapporti erano sempre stati difficili. Molto scossa per quanto accaduto è Vincenza De Martino, circa 40 anni, appartenente alla famiglia finita nel mirino di Marco Castiello. In lacrime, ferita da alcuni dei pallini sparati dall'ex guardia giurata, racconta che ''è successo l'inferno. Non so come ce la siamo cavata? Il nipote chiede scusa? Come si fa? Poteva finire molto peggio''.

''Eravamo appena tornati dall'ospedale dove avevamo portato nostro figlio. Appena entrati con l'auto lui ha cominciato ad inveire. Il cancello aperto? Non ci ha dato nemmeno il tempo di chiuderlo. Io stavo salendo con mio figlio. L'altro mio ragazzo era con mio marito che in un primo momento - racconta la signora De Martino - ha fatto finta di niente. Poi non ho capito più niente. Sentivo colpi dappertutto. Mi sono buttata a terra e ho cercato di riparare mio figlio mentre gridavo a mio marito di entrare dentro''.

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