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Il Riesame non scarcera Cosentino

Resta in carcere

Il Riesame non scarcera Cosentino

E' accusato di estorsione e illecita concorrenza

NAPOLI, 17 aprile 2014, 18:10

Redazione ANSA

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L 'ex parlamentare Nicola Cosentino - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'ex parlamentare Nicola Cosentino - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'ex parlamentare Nicola Cosentino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicola Cosentino era in possesso di un paio di chiavi che gli consentivano di entrare e uscire, attraverso una porta secondaria, dalla Reggia di Caserta e a fornirgliele era stato il prefetto in persona. Le chiavi fanno parte del materiale sequestrato all'ex sottosegretario, detenuto dal 3 aprile scorso nell'ambito di una inchiesta della Dda di Napoli con l'accusa di estorsione e illecita concorrenza per ottenere il monopolio nel settore della distribuzione di carburanti in una ampia zona del Casertano. La circostanza emerge dalla documentazione depositata ieri dal pm della Dda Antonello Ardituro al Tribunale del Riesame che, proprio oggi pomeriggio, ha confermato la custodia in carcere per l'ex parlamentare del Pdl, condividendo le tesi del pm. La vicenda delle chiavi è stata utilizzata a sostegno delle argomentazioni difensive dagli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro, legali dell'esponente politico. Secondo una prima ipotesi avanzata dagli investigatori - come ha spiegato l'avv. Montone - le chiavi servivano infatti ad accedere a locali della prefettura dove negli anni scorsi, secondo l'accusa, si sarebbe svolto un presunto incontro, avvenuto alla presenza dello stesso Cosentino, organizzato allo scopo di intimidire un amministratore locale ''scomodo'' che non voleva sottostare alle pressioni dell'esponente politico. E' stato invece accertato - ha sottolineato Montone - che quelle chiavi servivano invece ad aprire una porta laterale della Reggia ed erano state consegnate a Cosentino dall'allora prefetto per evitare che rimanesse rinchiuso all'interno dell'edificio quando si attardava a correre nel parco. Altro argomento favorevole all'indagato - ha osservato Montone - è rappresentato dalle circostanze temporali che contribuirebbero a confutare le tesi accusatorie: le chiavi furono consegnate quando Cosentino era sottosegretario e quindi in un periodo successivo all'epoca del presunto incontro in prefettura. I legali hanno anche evidenziato che dai tabulati telefonici relativi ai telefoni cellulari dell'ex parlamentare si evince che durante il periodo trascorso agli arresti domiciliari, Cosentino non ha avuto alcun contatto con l'esterno: telefonate ed sms sono ripresi solo quando venne revocato il provvedimento di arresti e l'esponente politico tornò in libertà. Secondo l'avvocato Montone ciò dimostra che anche nel caso dell'ultima vicenda giudiziaria in cui Cosentino è stato coinvolto le esigenze cautelari, tese ad impedire anche eventuali contatti con l'esterno, avrebbero potuto essere assicurate anche in questo caso dalla misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.


   

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