(ANSA) - CATANZARO, 4 NOV - E' scoccata anche quest'anno, in
Calabria, l'ora del vino novello. Sono 20 mila nella regione,
secondo Coldiretti, le bottiglie messe in vendita sugli scaffali
di enoteche e supermercati per l'annata 2016.
Il "deblocage", ovvero lo sblocco, come si definisce in
gergo, è stato anticipato - in base alle disposizioni contenute
in un decreto del Ministero delle Politiche agricole - di quasi
tre settimane rispetto allo storico concorrente "Beaujolais
nouveau" francese.
"La qualità si prevede buona - evidenzia la Coldiretti - ma
la produzione risulta in calo rispetto al passato. Il vino da
bere giovane, anche se apprezzato come prima produzione
enologica dell'anno, ha un po' perso dunque lo smalto del
passato perché legato troppo anche alla stagionalità. All'
origine del fenomeno - sempre a giudizio degli esperti
dell'organizzazione agricola - c'è una serie di fattori, a
partire da un consumo troppo corto, che deve avvenire nell'arco
dei prossimi 6 mesi e poi la tecnica di produzione, la
macerazione carbonica, che è più costosa di circa il 20 per
cento rispetto a quelle tradizionali. Ma gli stessi vitigni che
negli anni passati rappresentavano la base del novello vengono
oggi spesso utilizzati per produrre vini ugualmente giovani,
ideali per gli aperitivi, ma che non presentano problemi di
durata".
A disposizione di quanti - amanti del "bere bene" o semplici
consumatori che attendono questo momento che caratterizza
l'autunno - ci sarà in ogni caso un quantitativo minore di
bottiglie. "Leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet
aromatico, il novello - proseguono gli esperti della Coldiretti
calabrese - viene consumato soprattutto in abbinamento con i
prodotti del periodo come le caldarroste e ironia della sorte a
mancare quest'autunno saranno anche le castagne italiane con il
crollo del raccolto".
A conforto di quanti sono pronti a rispettare il rito annuale
del novello c'è, tuttavia, almeno la consolazione che i prezzi
di vendita sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno. Il
fenomeno del vino da bere giovane è nato negli anni Cinquanta in
Francia nella regione Beaujolais e si fonda su un metodo di
vinificazione molto diverso da quello tradizionale. Le uve del
novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente
fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece
effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in
modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si
trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto
amabile e fruttato. (ANSA).