(ANSA) - CATANZARO, 4 APR - Sibari, universalmente nota come
la terra del mito e dell'opulenza, continua, ancora oggi, a
dispensare prodotti agricoli che varcano i confini della regione
e sono molto richiesti per la loro alta qualità. Dalle arance
alle pesche, dalle pesche-noci alle clementine, sono tanti i
frutti di eccellenza che dalla pianura calabrese prendono il
volo per raggiungere e continuare a conquistare il mercati
europei, soprattutto del Nord Europa.
Il segreto di una frutticoltura che oltre a farsi messaggera
di calabresità crea occupazione ed economia, è tutto nella
capacità di mantenere quel livello di eccellenza che è il "di
più" che caratterizza le produzioni locali. In questo senso, di
particolare importanza, sono gli aspetti legati alla difesa
delle piante e della frutta dai parassiti attraverso l'utilizzo
di sistemi a basso impatto ambientale. Un lavoro di sostegno
che, nelle aziende gestite in forma associata, viene fornito dai
tecnici dell'Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo (Arsac)
di Castrovillari, da più di vent'anni impegnati in attività di
assistenza e servizi.
"Questi sistemi di difesa - spiega Luigi Gallo, agronomo
dell'Arsac - permettono di ridurre i costi e la quantità dei
prodotti chimici immessi nell'ambiente, garantendo la sicurezza
e l'igiene dei prodotti destinati al consumo. La frutta prodotta
nella pianura di Sibari, proprio per le sue eccezionali qualità
dovute sia alle proprietà organolettiche che alla garanzia di
sicurezza e igiene, non ha problemi ad essere venduta sui
mercati europei. Ovviamente, dalla 'facile' commercializzazione,
anche a prezzi buoni, deriva la remunerazione del lavoro di
migliaia di addetti. Per mantenere gli attuali livelli
occupazionali nel comparto, quindi è necessario mantenere e
migliorare gli standard qualitativi della frutta".
Un lavoro per così dire multidisciplinare che in una realtà
tra le più fertili e ricche della Calabria va assolutamente
associato alla necessità di legare alla salubrità delle
produzioni agricole anche l'offerta di un turismo balneare che,
oltre mare e alla residenzialità estiva, punti sul rilancio e la
conservazione del patrimonio archeologico.
"Non a caso - sottolinea ancora Gallo - la mitica ed opulenta
Sibari è stata costruita tra un meraviglioso mare e questa
terra, ancora oggi prodiga di prodotti di alta qualità". Una
prospettiva da incentivare nel futuro per dare ulteriore stimolo
alla vocazione agricola della Calabria. (ANSA).