(ANSA) - CATANZARO, 28 LUG - Un omaggio al pane, visto come
alimento per antonomasia e simbolo stesso del concetto di cibo,
ma anche un invito a difendere la biodiversità e quella
sostenibilità ambientale da cui passa la corretta ed equilibrata
alimentazione. E' il messaggio che emerge dalla mostra di Chiara
Dynys, "Pane al mondo", che il Museo delle arti, Marca, di
Catanzaro ospita fino al 9 settembre.
La rassegna, nell'anno dell'Expo dedicato ai temi
dell'alimentazione, è stata organizzata dall'Amministrazione
Provinciale di Catanzaro e dalla Fondazione Rocco Guglielmo e
rappresenta il frutto di una collaborazione instaurata con il
Museo Carlo Bilotti di Roma.
Chiara Dynys, artista lombarda, è da sempre legata da
un'affinità elettiva con la terra di Calabria come dimostrano le
sue mostre alla Fondazione Rotella e la sua presenza nella
collezione permanente del Mab di Cosenza, città per la quale sta
preparando un'opera che verrà collocata proprio in Piazza
Bilotti. O, ancora, come conferma il progetto per
un'installazione pubblica nella sede dell'Università della
Calabria a Rende.
A dare il titolo al percorso del Marca è "Pane Al Mondo",
coppia di opere gemelle con uno dei due esemplari che consta di
360 diverse forme di pane in alluminio e in dimensioni
variabili, poggiate su un tappeto ellittico istoriato con
l'immagine del planisfero mentre l'altra ripropone il modello
del mondo in forma di arazzo, su cui poggia questa volta una
spiga in metallo, simbolo della Fao, protetta da una boccia di
vetro.
Le emergenze alimentari e le disparità tra Paesi ricchi e non
offrono, così, lo spunto per una riflessione sul cibo trattato
come oggetto prezioso, a schiacciare il mondo. Il pane pesa allo
stesso modo su ogni Paese, figurando come l'indigenza dei più
poveri sia prima o poi destinata a ricadere anche su chi oggi è
più fortunato.
Strettamente connesso al cibo è, inoltre, il concetto di
sostenibilità ambientale. Da qui la scelta di esporre Poisoned
Flowers, serie di fiori fantastici sbocciati in un ideale
giardino dell'Eden. Si tratta di immagini reali, fotografate
dall'artista, che attraverso il ricorso alla stampa lenticolare
appaiono e scompaiono davanti allo spettatore, accentuando
l'effetto onirico dell'insieme.
L'"Accampamento dei fiori", sorta di traduzione
tridimensionale, è costituito invece da diverse "tende"
realizzate in fusioni di metacrilato, all'interno delle quali
sono appoggiate coppie di fiori che svaniscono nel loro stesso
colore, quasi fossero fantasmi. Il rapporto con la luce è
centrale per Dynys; e, proprio la luce, considerata come
elemento plastico, è al centro di un'altra delle opere
presentate al Marca: Tenda di luce che propone una riflessione
sul tema della casa, al tempo stesso serra e nido, permeata da
una benaugurale aura di sogno. Completano la mostra alcuni pezzi
della serie Tutto, le sculture Love Hate e Solidi platonici.
(ANSA).