Un 35enne di Rovito, V.A., è stato
arrestato e posto ai domiciliari da personale della Squadra
mobile di Cosenza in esecuzione di un'ordinanza del Gip su
richiesta della Procura per simulazione di reato aggravata e
cessione di armi comuni da sparo. La vicenda risale al primo
dicembre scorso. L'uomo chiamò il numero di emergenza
raccontando di essere stato vittima di una rapina perpetrata ad
opera di due individui armati. Agli agenti riferì che i due gli
avevano sottratto tre pistole cal. 9x21 e 100 munizioni dello
stesso calibro, appena acquistate in un'armeria di Rende, nonché
una quarta pistola cal. 45, già di sua proprietà, che aveva
portato con se, intenzionato a lasciarla in permuta in armeria.
I banditi, a bordo di un'auto, secondo il suo racconto, lo
avevano affiancato e una volta fermatosi uno dei due lo aveva
colpito e minacciato con una pistola mentre l'altro svuotava il
bagagliaio, impossessandosi delle armi. La ricostruzione non ha
convinto gli investigatori della Squadra mobile che, con il
coordinamento della Procura diretta da Mario Spagnuolo, hanno
condotto un'indagine che ha evidenziato diverse incongruenze e
contraddizioni nella versione fornita dalla presunta vittima.
Gli investigatori, in particolare, hanno accertato discordanze
circa i tempi impiegati per compiere il tragitto tra la casa di
V.A. e l'armeria e viceversa oltre al fatto che le forze di
polizia erano state allertate mezz'ora l'orario in cui sarebbe
avvenuta la rapina. Inoltre, alcune testimonianze hanno fatto
emergere una ricostruzione contrastante con quella dell'uomo. I
sospetti sarebbero stati poi confermati dalle intercettazioni,
telefoniche ed ambientali, da cui sarebbe emersa l'ipotesi della
simulazione della rapina allo scopo di nascondere la cessione
delle armi a terzi gravitanti nell'orbita della malavita locale,
verosimilmente per l'acquisto di cocaina di cui l'uomo era un
abituale assuntore. L'uomo avrebbe anche costretto un amico a
fornire una versione dei fatti non veritiera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA