Avrebbero percepito
indebitamente dei buoni spesa Covid 19. Sono 33 le persone
denunciate dalla Guardia di finanza del Comando provinciale di
Reggio Calabria a San Luca, Bianco e Brancaleone a conclusione
di una serie di controlli sui contributi pubblici destinati alle
famiglie in evidente stato di bisogno e maggiormente colpite
dagli effetti economici derivanti dall'emergenza sanitaria.
In tutto sono 400 le famiglie passati al setaccio sulla base
delle autocertificazioni presentate dai richiedenti alle tre
amministrazioni comunali di riferimento che hanno erogato
complessivamente oltre 101mila euro.
Dall'analisi dei finanzieri è emerso che in 33 casi uno o più
componenti dei nuclei familiari controllati hanno falsamente
attestato il possesso dei requisiti. C'è chi aveva ricevuto lo
stipendio, anche per cospicui importi a fronte di rapporti
d'impiego regolari, ma anche chi ha percepito il reddito di
cittadinanza, l'indennità di disoccupazione o altre prestazioni
sociali agevolate non compatibili con i buoni spesa Covid-19.
Alcuni, invece, hanno alterato il proprio stato di famiglia
indicando soggetti fittizi o non residenti per incrementare la
somma da percepire.
Da qui è scattata la denuncia per i 33 soggetti beneficiari nei
confronti dei quali sono state irrogate delle sanzioni
amministrative. È partita, infine, la segnalazione ai Comuni di
competenza che dovranno avviare il recupero delle somme
indebitamente percepite.
Complessivamente sono oltre 600 i nuclei familiari controllati
nella zona jonica reggina dove la guardia di finanza ha
accertato l'erogazione illegittima di 31.545 euro nei confronti
di 137 persone a danno dello Stato.
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