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IL PUNTO-COVID Lieve frenata contagi (+376), cinque vittime

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IL PUNTO-COVID Lieve frenata contagi (+376), cinque vittime

Chiuse scuole a Catanzaro.Tende davanti pronto soccorso Cosenza

CATANZARO, 11 novembre 2020, 19:00

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Torna sotto la soglia di 400 il numero dei contagi in Calabria con il dato della provincia di Reggio che continua a svettare (166) seguito da quella di Catanzaro (4) e Cosenza (78). Più staccate Crotone (35) e Vibo Valentia (13). Cala di una unità l'occupazione delle terapie intensive mentre salgono di tre, arrivando a quota 286, i ricoveri nei reparti. Buone notizie sul fronte dei guariti con 81 persone che portano il totale a 2.400.
    Non si attenua però la pressione sugli ospedali alle prese con persone costrette ad attendere la disponibilità di un posto letto. Una situazione che ha portato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a chiedere alla Protezione civile di allestire due tende davanti al pronto soccorso. "Oggi - ha detto - ho trovato trenta persone, perlopiù anziane, sole, in attesa di essere ripartite nei reparti. C'è bisogno di atti immediati per sbloccare la situazione che così non può continuare". Allarme anche a Catanzaro sono saturi i reparti di malattie infettive sia al Pugliese Ciaccio che al Policlinico universitario.
    Poco meno di 3.800 i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore in Calabria anche se proprio la questione relativa ai ritardi nella comunicazione degli esiti continua a tenere banco. Se a Catanzaro, proprio su proposta del Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria provinciale il sindaco Sergio Abramo ha disposto per questo, da domani fino al 28 novembre, la sospensione delle attività didattiche in presenza, con conseguente attivazione di quelle a distanza nelle scuole di ogni ordine e grado, nel Vibonese i sindaci sono pronti a scendere in piazza proprio per lamentare chiedere interventi sul sistema di tracciamento in crisi. Portavoce della protesta è il sindaco di Serra San Bruno Alfredo Barillari che sottolinea la "scarsa tempestività di azione e il tempo che trascorre per conoscere l'esito degli esami". A Cosenza l'Asp ha chiesto l'autorizzazione per esaminare i tamponi anche fuori dai laboratori dell'ospedale.
   

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