Torna sotto la soglia di 400 il
numero dei contagi in Calabria con il dato della provincia di
Reggio che continua a svettare (166) seguito da quella di
Catanzaro (4) e Cosenza (78). Più staccate Crotone (35) e Vibo
Valentia (13). Cala di una unità l'occupazione delle terapie
intensive mentre salgono di tre, arrivando a quota 286, i
ricoveri nei reparti. Buone notizie sul fronte dei guariti con
81 persone che portano il totale a 2.400.
Non si attenua però la pressione sugli ospedali alle prese
con persone costrette ad attendere la disponibilità di un posto
letto. Una situazione che ha portato il sindaco di Cosenza Mario
Occhiuto a chiedere alla Protezione civile di allestire due
tende davanti al pronto soccorso. "Oggi - ha detto - ho trovato
trenta persone, perlopiù anziane, sole, in attesa di essere
ripartite nei reparti. C'è bisogno di atti immediati per
sbloccare la situazione che così non può continuare". Allarme
anche a Catanzaro sono saturi i reparti di malattie infettive
sia al Pugliese Ciaccio che al Policlinico universitario.
Poco meno di 3.800 i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore
in Calabria anche se proprio la questione relativa ai ritardi
nella comunicazione degli esiti continua a tenere banco. Se a
Catanzaro, proprio su proposta del Dipartimento di prevenzione
dell'azienda sanitaria provinciale il sindaco Sergio Abramo ha
disposto per questo, da domani fino al 28 novembre, la
sospensione delle attività didattiche in presenza, con
conseguente attivazione di quelle a distanza nelle scuole di
ogni ordine e grado, nel Vibonese i sindaci sono pronti a
scendere in piazza proprio per lamentare chiedere interventi sul
sistema di tracciamento in crisi. Portavoce della protesta è il
sindaco di Serra San Bruno Alfredo Barillari che sottolinea la
"scarsa tempestività di azione e il tempo che trascorre per
conoscere l'esito degli esami". A Cosenza l'Asp ha chiesto
l'autorizzazione per esaminare i tamponi anche fuori dai
laboratori dell'ospedale.
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