Due antiquari di Reggio
Calabria, padre e figlio, sono stati posti agli arresti
domiciliari dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio
culturale (Tpc) di Cosenza, coadiuvati dall'Arma reggina, per
ricettazione di un dipinto del '600, provento di un furto
compiuto nel 2016 ad un antiquario bolognese. Gli arresti
rappresentano il proseguo dell'inchiesta "Antiques" che il 26
luglio scorso portò a cinque arresti. Nell'occasione furono
perquisite le case di 20 indagati, tra i quali gli antiquari
arrestati oggi, nella cui attività fu trovato il dipinto rubato.
L'indagine Antiques, svolta dai Carabinieri del Nucleo Tpc con
il supporto dei militari del Nucleo Tpc di Napoli e coordinata
dal procuratore aggiunto di Reggio Gerardo Dominijanni e dai pm
Giovanni Calamita e Alessandro Moffa, aveva portato alla luce,
per l'accusa, un'organizzazione con base a Napoli e provincia e
ramificazioni nel bresciano, dedita alla ricettazione di beni
storico-artistici rubati e venduti in fiere di settore in
Francia.
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