Circa trecento persone hanno
inscenato stamattina una manifestazione a Cosenza per protestare
contro la chiusura dei centri Sprar. "Mantenere lo Sprar - ha
detto Talip Heval, rappresentante della comunità curda - serve
perché non si può sopprimere un sistema basato sull'integrazione
reale che consente di farci conoscere".
Secondo il coordinamento dei centri Sprar della provincia di
Cosenza, "la chiusura mette in discussione il valore storico
dell'accoglienza, abrogando la protezione umanitaria e
sostituendola con un permesso temporaneo concesso solo per casi
eccezionali".
"Assistiamo - ha sostenuto Ivan Papasso, rappresentante degli
enti gestori del coordinamento provinciale dello Sprar - ad una
nuova forma di neo fascismo ed all'introduzione di politiche
antimigratorie che ledono precise norme costituzionali. Il
sistema Sprar è l'unico sistema pubblico che, pur con i suoi
limiti, garantisce una reale integrazione".
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