Anche le più banali azioni, come
andare dal parrucchiere di fiducia nello stesso giorno della
settimana in una determinata fascia oraria o ordinare cappuccino
e cornetto nello stesso bar tutte le mattine alla stessa ora,
rappresentano informazioni 'utili' per lo spionaggio
cibernetico. E i social network costituiscono una rampa
facilitata di accesso alle conoscenze personali o di interi
settori produttivi della società. A sviscerare le nuove
frontiere dell'accesso ai dati e all'uso che ne deriva, è
Antonio Teti, responsabile del Settore Sistemi Informativi e
Innovazione Tecnologica dell'Università 'G.D'Annunzio'
Chieti-Pescara e docente di Cyber security e Cyber intelligence
in diverse università italiane, nel volume 'Cyber Espionage e
Cyber Counterintelligence - Spionaggio e controspionaggio
cibernetico'. Appena uscita nelle librerie, l'opera è edita da
Rubbettino nella Collana del centro di documentazione
scientifica sull'intelligence dell'Università della Calabria.
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