Grazie alla
sinergia fra medici e micologi, è stato possibile salvare la
vita di una donna di 62 anni ricoverata per avvelenamento
falloideo nel reparto Rianimazione del presidio ospedaliero
"Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme, causato dal consumo di
alcuni funghi raccolti in proprio e preparati per la cena.
Soddisfazione per la riuscita dell'ottimo lavoro sinergico
dell'equipe medica è stata espressa dal direttore generale
dell'Asp di Catanzaro Giuseppe Perri, il quale raccomanda la
"massima cautela sia nell'acquisto dei funghi, in quanto il
prodotto può essere proposto da venditori improvvisati non
autorizzati, che nella raccolta per la quale è necessaria una
conoscenza approfondita delle varietà fungine, comunque per ogni
dubbio esistono presso le Asp degli esperti micologi che possono
verificare gratuitamente la commestibilità o meno dei funghi
raccolti".
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