La quasi totalità
dei braccianti stranieri impegnati nella raccolta degli agrumi
nella piana di Gioia Tauro ha trascorso la stagione vivendo in
strutture abbandonate, in baracche o in una tende nella zona
industriale di San Ferdinando. É quanto emerge dai dati degli
operatori dell'associazione Medici per i diritti umani (Medu).
Sono stati circa duemila i lavoratori che hanno affollato la
tendopoli di San Ferdinando ed una fabbrica abbandonata in
condizioni allarmanti. Stessa sorte per le centinaia di
lavoratori che vivono nei casolari abbandonati di Rizziconi,
Taurianova e Rosarno, privi di elettricità, servizi igienici e
acqua.
Riguardo le condizioni di lavoro - secondo i dati di Medu - è
emerso che l'86% dei braccianti non ha contratto di lavoro. La
maggior parte è retribuita a giornata o a cassetta (un euro per
le cassette di mandarini e 50 centesimi per le arance). Il 17%
dei braccianti ha trovato lavoro attraverso il caporalato,
pagando dai 3 ai 5 euro per il trasporto.
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