Beni per un valore di 1,2
milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione
investigativa antimafia di Catanzaro a Francesco Suriano, di 37
anni, nipote di Tommaso Gentile, attualmente detenuto, ritenuto
il capo dell'omonimo clan mafioso operante nell'hinterland di
Amantea (Cosenza). Il provvedimento è stato emesso dalla Corte
d'appello di Catanzaro su proposta della Procura generale.
Suriano è stato condannato in via definitiva per estorsione
aggravata dal metodo mafioso al fine di agevolare la cosca
Lanzino-Di Puppo. Dalle indagini fatte dalla Dia è emerso che
l'uomo e la moglie, nel periodo 2001-2013, hanno dichiarato
redditi nulli o irrisori risultando quindi sproporzionato il
valore dei beni. La confisca ha riguardato un negozio di
articoli di abbigliamento, calzature, borse e accessori, quote
di una società che gestisce campi di calcetto, di una società di
pulizia e rimozione neve e di una società che vende auto, oltre
a 4 immobili, rapporti finanziari e polizze assicurative.
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