Mario Balotelli che posa con un fucile puntato verso l'obiettivo, in una foto corredata dal messaggio 'big kiss to the haters', un grande bacio a chi mi odia. Ecco l'ultima cartolina dalle vacanze in Florida pubblicata su Instagram dall'attaccante del Milan. Anche se è stata presto rimossa e sostituita da un aforisma ("La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso"), l'ennesima provocazione non contribuisce all'immagine di Balotelli e un po' si scontra con le regole di disciplina declamate giusto ieri da Pippo Inzaghi, per non dire con le idee dell'ad Adriano Galliani. Episodi simili rischiano di violare il regime che il nuovo allenatore ha deciso di adottare a Milanello.
"Perdonerò un errore tecnico, ma non un comportamento sbagliato", ha chiarito Inzaghi che alla sua prima conferenza stampa ha mandato segnali di fiducia a Balotelli apprezzando il suo desiderio di lavorare con un preparatore fisico nell'ultima settimana di vacanza per arrivare in buone condizioni in ritiro. I buoni propositi dovranno trovare costanti conferme, perché senza offerte importanti il futuro dell'attaccante sarà al Milan, dove pretendono che finalmente faccia parlare di sé per ciò che combina in campo e non fuori. Sibillino è il messaggio mandato da Galliani presentando il nuovo portiere Michael Agazzi, che dieci anni fa prima di giocare con l'Atalanta, lavorava in un cantiere edile: "Chi ha lavorato capisce che giocare a calcio è un privilegio infinito che tanti signorini non capiscono".
"Qualche idea sui social network ce l'avrei, ci ho provato tante volte ma il nostro avvocato Cantamessa mi ha fermato sempre dicendo che si viola la libertà dell'individuo - ha aggiunto Galliani che continua ad aggiornare un vademecum per i giocatori, ormai alto come un tomo -. Nei contratti c'è scritto quello che i calciatori possono e non possono fare, ma su ciò che riguarda la vita privata non possiamo fare nulla. A voce facciamo, ma non basta". Anche l'entourage di Balotelli e lo staff della Nazionale spesso gli hanno suggerito di usare con cautela i social network, dove l'attaccante ha accumulato milioni di follower incappando in qualche passo falso: come il messaggio 'veronesi vi presento un bresciano' prima di una trasferta con l'Hellas, la replica a chi voleva farne un simbolo anticamera, gli auguri di buon Natale all'arbitro Mazzoleni dopo un derby, la foto al tavolo da ping pong con la spalla acciaccata, fino all'ultimo sfogo in reazione alle critiche ricevute al Mondiale. Con una frase secca Galliani ha replicato invece al duro comunicato della curva sud in cui gli ultrà gli hanno rinfacciato, fra l'altro, la richiesta di una buonuscita per lasciare il club e il ricorso continuo agli acquisti a parametro zero. "In quanto amministratore delegato sono in carica fin quando gli azionisti mi nominano, e per mia fortuna mi hanno riconfermato 27 volte - ha chiarito -. E' bizzarro che si parli di quei 60 milioni, poiché non sono un dipendente non ho diritto alla buonuscita".
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