Il metodo usato era quello
mafioso, forte anche di un'affiliazione con le cosche calabresi,
e l'obiettivo era di impadronirsi, almeno nel breve periodo, dei
servizi di vigilanza nei locali notturni di Potenza e
dell'hinterland, costringendo i gestori a sostituire i
buttafuori in servizio con quelli suggeriti dal "gruppo". Due
persone sono state arrestate dalla Squadra mobile del capoluogo
lucano, altre due sono ai domiciliari e per una quinta è stato
disposto il divieto di dimora, nell'ambito dell'operazione
"Senza tregua", coordinata dalla Direzione distrettuale
antimafia di Potenza. I particolari dell'operazione sono stati
illustrati stamani, a Potenza, nel corso di una conferenza
stampa, dal Procuratore della Repubblica, Luigi Gay, dal pm
Francesco Basentini e dal dirigente della Squadra Mobile, Carlo
Pagano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA