"La condotta" dei cinque
dipendenti del Centro Oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni - agli
arresti domiciliari dallo scorso 31 marzo nell'ambito
dell'inchiesta della Procura di Potenza sulle estrazioni
petrolifere in Basilicata - non è "affatto episodica" ma "denota
una pervicace attività criminosa" che "si è protratta per lungo
tempo, coinvolgendo un notevolissimo numero di persone". Sono
alcuni dei passaggi delle motivazioni con cui il Tribunale del
Riesame di Potenza ha respinto il ricorso presentato dai legali
dei cinque indagati per la revoca delle misure cautelari.
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