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Spagna:crack Bankia,Rato si autoassolve e accusa governatore

A commissione Congresso, "fu ex Banca centrale a volere fusione"

26 luglio, 14:47

(ANSAmed) - MADRID, 26 LUG - "Abbiamo agito correttamente, in maniera conforme alla legge e senza alcun costo per il contribuente". E' la difesa fatta oggi dall'ex presidente di Bankia ed ex direttore generale del Fmi, Rodrigo Rato, della sua gestione alla guida del gruppo finanziario nazionalizzato, nell'audizione in Commissione economia al Congresso.

Dopo aver ricordato di comparire in Commissione "su richiesta propria", Rato ha assicurato che era stata la Banca di Spagna a promuovere la fusione di Caja Madrid e Bancaja, assieme ad altre cinque casse di deposito minori - Caja de Canarias, Caixa Laitana e le Casse di Avila, Segovia e Rioja - nonostante la gran parte degli esperti ritenesse erronea la fusione, che accumulava un eccessivo portafoglio di crediti a rischio nel settore immobiliare. L'ex governatore della Banca centrale Fernandez Ordoñez aveva negato la circostanza nella sua audizione al Congresso martedì scorso.

Rato ha assicurato che, il 2 giugno 2010, l'allora governatore, "che conosceva nel dettaglio la situazione delle Casse", lo convocò nel suo ufficio, dove c'era il presidente di Bancaja, e lo tranquillizzò sulla situazione dell'ente finanziario valenciano. Secondo l'ex presidente di Bankia, il regolatore esortò Bancaja ad unirsi alla fusione guidata da Caja Madrid. E, a dire di Rato, fu sempre Fernandez Ordonez ad esortarlo "ad essere più ambizioso con l'esordio in Borsa", per tentare di captare fino a 4 miliardi di euro in azioni, rispetto ai 2 miliardi inizialmente previsti. Quanto alla bancarotta e alla richiesta di 24 miliardi di aiuti per il risanamento del gruppo, Rato ha sostenuto di aver presentato al ministero dell'Economia, lo scorso 4 maggio, un piano di ristrutturazione che avrebbe comportato alla fine del 2012 "prestiti in danaro pubblico per 6 miliardi", la quarta parte di quanto poi richiesto dal suo successore alla presidenza di Bankia, José Ignacio Goirigolzarri.

Il suo piano, ha sottolineato Rato, "non fu mai approvato", motivo per il quale l'esponente del PP decise di rassegnare le dimissioni dalla presidenza di Bankia e rinunciare all'indennità e agli incarichi nei vari consigli di amministrazione, dopo aver constatato che "le autorità corrispondenti", ovvero i ministeri dell'Economia e delle Finanze, non condividevano il suo criterio e non c'era dialogo, nelle difficili circostanze in cui questo "era fondamentale". (ANSAmed).

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