(Ansamed) - MADRID , 18 GIU - I risultati delle elezioni in
Grecia, pur avendo mitigato l'incertezza sulla permanenza del
Paese ellenico nell'eurozona, hanno lasciato a nudo i crescenti
dubbi sulla solvenza della Spagna. Nonostante l'impegno
dell'Europa agli aiuti da 100 miliardi di euro per il
risanamento del sistema bancario iberico, la mancanza di
particolari sul piano di salvataggio ha fatto nuovamente
schizzare il differenziale di rischio bond-bund tedesco a 10
anni di riferimento alle 11 di questa mattina sui 570 punti
base, dopo che in apertura dei mercati era sceso sui 528 punti
base. Il tasso di interesse del bono a 10 anni ha superato il
7,13%, Gli occhi degli analisti sono puntati sulla riunione del
G-20 in Messico, che vedrà il caso spagnolo sul tavolo dei
lavori.
Dal primo trimestre del 2008, il debito iberico è raddoppiato e
a fine marzo equivaleva al 72,1% del Pil. La richiesta
all'Europa di aiuti da 100 miliardi di euro presentata dal
governo spagnolo non ha convinto gli investitori, dal momento
che l'importo sarà calcolato come debito pubblico e la
percentuale sul Pil potrebbe salire al 90% per la fine
dell'anno, rispetto all'80% previsto dalla Finanziaria, prima di
che si sapesse della necessità di salvataggio delle banche
spagnole. Non si conosce ancora la quantità esatta della somma
necessaria da iniettare agli istituti di credito, anche se è
prevista per questa settimana la conclusione della prima
valutazione indipendente sui bilanci del settore bancario
spagnolo incaricata dal governo alle società di audit Roland
Berger e Oliver Wyman. I test di stress effettuati dovranno
comprovare la resistenza dei bilanci delle banche a un
deterioramento delle condizioni economiche e indicare le risorse
di cui hanno bisogno per essere solventi in tali condizioni.
(ANSAmed)
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