(ANSAmed) - Madrid, 23 FEB - La differenza fra ricchi e poveri
si aggrava sempre più in Spagna, che è il Paese della Ue dove
sono aumentate di più le disuguaglianze dall'inizio della crisi,
col 22% delle famiglie al di sotto della soglia di povertà e
undici milioni di persone a rischio di cadervi. E' quanto emerge
dall'ultimo rapporto della Caritas, realizzato dalla Fondazione
Foessa e citato oggi dai media.
Secondo i dati, lo scorso anno 580.000 famiglie non hanno avuto
alcun tipo di entrata economica e circa 30.000 persone vivono
per strada o sotto i ponti. "Dopo 4 anni di difficoltà
economiche, la povertà è più intensa, estesa e cronica", ha
assicurato il segretario della Caritas, Sebastian Mora, nel
presentare il rapporto. Nel 2010 la soglia di povertà si è
ulteriormente abbassata a 7.800 euro annuali, vale a dire 200
euro in meno che nell'anno precedente. E la Caritas prevede che
la situazione peggiorerà nel 2012. La Spagna è fra i Paesi
europei col maggiore tasso di povertà, che raggiunge il 21,8%
della popolazione, rispetto al 16,4% della media della Ue,
superata solo da Romania e Lettonia.
Il rapporto rileva l'erosione del reddito medio spagnolo negli
ultimi anni, passato da 19.300 euro annuali nel 2007, agli
attuali 18.500, pari a una diminuzione del 4%, per cui un terzo
delle famiglie riconosce "difficoltà serie per arrivare a fine
mese". Da parte sua la Caritas ha assistito lo scorso anno nei
propri centri oltre un milione di persone, circa il doppio di
quelle assistite nel 2007.
(ANSAmed)
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