Intanto, il segretario di Stato, John Kerry, ha gia' sentito telefonicamente il suo omologo russo. A innescare gli ultimi sviluppi e la proposta di Mosca e' stata proprio un'uscita del capo della diplomazia americana, nel corso di una conferenza stampa a Londra. "Assad - ha detto Kerry - potrebbe evitare un attacco consegnando le sue armi chimiche alla comunita' internazionale entro la settimana prossima". In molti hanno subito visto in queste dichiarazioni un'apertura da parte dell'amministrazione statunitense. A stretto giro di posta da Mosca e' arrivata - nel corso di una conferenza stampa congiunta - la doppia dichiarazione dei ministri degli esteri russo e siriano. Lavrov ha invitato Damasco a raggiungere un accordo per mettere i propri depositi di armi chimiche sotto il controllo internazionale, con l'obiettivo di distruggerle. Al regime di Assad e' stato anche chiesto di aderire pienamente all'organizzazione internazionale per il divieto delle armi chimiche con sede all'Aja. Proposta subito accolta dal ministro siriano, Walid al Muallim.
A questo punto - a tre giorni dalla drammatica spaccatura registratasi al G20 di San Pietroburgo - tutto sembra tornare in gioco. Con i nuovi sviluppi salutati con grande soddisfazione dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon: ''Tra le proposte che intendo fare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - ha detto - c'e' quella di inviare immediatamente le armi chimiche presenti in Siria in un posto sicuro all'interno del Paese dove possono essere distrutte''. E anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, l'hanno giudicata interessante.(ANSAmed).