In un documento si afferma che gli arresti di persone e rappresentanti di istituzioni 'illegali' serbe sono del tutto in linea con la posizione delle autorita' kosovare. Gli arrestati, in possesso di materiale elettorale, ''hanno violato l'ordine costituzionale del Kosovo e devono per questo rispondere davanti ai giudici''. ''Il governo del Kosovo intende fare uso di tutti i mezzi costituzionali e legali per opporsi all''atteggiamento aggressivo della Serbia nei riguardi del Kosovo'', aggiunge il documento del ministero.
Ma da Belgrado, il capo negoziatore serbo nei negoziati con Pristina, Borislav Stefanovic, ha detto che sono in corso tutti i preparativi necessari per la tenuta del voto anche in Kosovo.
A poco piu' di un mese dalle elezioni legislative e amministrative serbe del 6 maggio, si inaspriscono i toni della polemica fra Pristina e Belgrado che - non riconoscendo l'indipendenza del Kosovo - intende organizzare il voto anche in quella che continua a considerare un propria provincia meridionale.
Il governo di Belgrado ha duramente protestato per l'arresto negli ultimi giorni di diversi serbi del Kosovo, accusati di attivita' anticostituzionale per il loro impegno a organizzare il voto. Il ministro dell'interno Ivica Dacic, con toni molto duri, ha avvertito che d'ora in poi saranno arrestati tutti i numerosi kosovari albanesi che a suo dire quotidianamente violano le leggi e la costituzione serba.
Ieri due albanesi del Kosovo erano stati arrestati con l'accusa uno di spionaggio e l'altro di traffico di droga, cosa questa che ha suscitato proteste da parte di varie ong e associazioni umanitarie.
Perche', si e' chiesto Dacic, ''nessuno reagisce, quando vengono arrestati funzionari e cittadini serbi, mentre per l'arresto di una spia e di un trafficante di droga si grida allo scandalo parlando di arresti politici?''. (ANSAmed).