Un memorandum d'intesa al riguardo e' stato firmato oggi a Belgrado dall'amministratore delegato di Danieli, Franco Alzetta, dal ministro dell'economia serbo, Nebojsa Ciric, e dal sindaco di Sabac Milos Milosevic. La cerimonia si e' svolta nella sede della presidenza serba, alla presenza del presidente Boris Tadic.
L'investimento previsto e' di 500 milioni di euro, e il progetto - che verra' realizzato a tappe - mira a dare lavoro a un migliaio di persone. L'impianto sorgera' su una superficie di 110 ettari, nella zona industriale di Sabac, lungo il fiume Sava e non lontano dal Corridoio 10.
Come ha detto l'ad Alzetta, il nuovo stabilimento Danieli in Serbia produrra' acciai speciali per l'industria energetica, meccanica, automobilistica, diretta principalmente all'export verso i paesi dell'Europa centrale. La produzione, ha precisato potra' arrivare fino a 800 mila tonnellate all'anno.
Soddisfazione per la prima intesa odierna e' stata espressa sia dal ministro Ciric che dal presidente Tadic, che proprio oggi, subito dopo la firma dell'accordo, e' partito per una missione economica a Milano e Trieste, con il chiario obiettivo di intensificare ulteriormente la cooperazione economica e commerciale fra i due paesi e favorire nuovi investimenti italiani in Serbia.
''Investimenti come quello che prevede di fare il gruppo Danieli sono estremamente importanti per la Serbia, impegnata in tempo di crisi a ristrutturare la sua economia e ad avvicinarsi agli standard europei'' - ha detto il presidente . ''L'interesse nazionale e la prosperita' del paese non possono essere difesi senza crescita economica, che costituisce il presupposto del successo, sulla strada verso l'integrazione europea'', ha aggiunto. E il nuovo investimento, ha sottolineato tadic, si tradurra' non solo in nuovi posti di lavoro ma nell'arrivo in Serbia di nuove e sofisticate tecnologie.
''Abbiamo deciso di investire in Serbia per la buona cultura del paese, per l'energia della sua gente e per la disponibilita' al lavoro'', ha detto da parte sua Alzetta, secondo il quale una decisione definitiva sul progetto verra' presa entro l'estate.
E riferendosi alla vasta presenza internazionale del gruppo Danieli - che e' fra i primi tre produttori mondiali di materiali d'acciaio con impianti oltre che in Italia in Germania, Francia, Svezia, Thailandia, Cina, Russia, India - Alzetta ha osservato come la strategia del gruppo non sia la delocalizzazione ma l'internazionalizzazione. ''Non possiamo pensare di soddisfare le nostre ambizioni di crescita investendo e crescendo esclusivamente in Italia. Cio' sarebbe anacronistico'', ha detto. (ANSAmed)