Per il ministro responsabile delle questioni del Kosovo, Goran Bogdanovic, si e' trattato di un abuso della volonta' popolare da parte di alcuni partiti politici serbi. Riferimento chiaro all'opposizione conservatrice e nazionalista a Belgrado, che sostiene notoriamente le posizioni piu' radicali e oltranziste della popolazione serba del Kosovo. E che intenderebbe con cio' guadagnare consensi in vista delle elezioni legislative di primavera. Il referendum era stato condannato e criticato a piu' riprese dal governo e dal presidente serbi, mentre l'opposizione aveva dato il suo appoggio. Per Bogdanovic, una divisione e una mancata unita' d'intenti fra i serbi nuoce alla causa dei serbi stessi e della Serbia sul piano internazionale.
Anche il caponegoziatore serbo nel dialogo con Pristina, Borislav Stefanovic, ha condannato la consultazione dei serbi del nord del Kosovo, definendola ''illegale, incostituzionale, del tutto inutile e sensa senso''. ''Il referendum non lascera' alcuna traccia nella storia ne' avra' alcun risultato concreto'', ha detto Stefanovic, sottolinedno il danno che la consultazione avra' per la politica estera serba. Anche se, ha aggiunto, non vi saranno contraccolpi sul dialogo fra Belgrado e Pristina.
Critiche al referendum sono venute oggi anche dalla Ue - ''non e' una soluzione ai problemi'' ha detto la portavoce di Catherine Ashton, Maja Kocijancic - e dall'Europarlamento.
L'austriaca Ulrike Lunacek, relatrice sul Kosovo all'Assemblea di Strasburgo, ha parlato di iniziativa ''del tutto inutile'' e di una ''provocazione controproducente'' suscettibioe di danneggiare gravemente il dialogo fra Belgrado e Pristina. Per Lunacek si sarebbe trattato di un gioco politico (dell'opposizoone) in vista dell'imminente campagna elettorale in Serbia.
Nel referendum del 14 e 15 febbraio il 99,74% dei serbi del nord del Kosovo si e' detta contro la sovranita' di Pristina (ANSAmed)