Il ruolo della rete parallela della diplomazia statunitense, costituita da decine di associazioni e fondazioni semi- governative. Un'indagine su chi si nasconde dietro le pagine dei social network che hanno accompagnato le rivolte. E ancora: un'analisi delle similitudini tra le rivolte arabe e le rivoluzioni colorate negli ex paesi sovietici, e i piani strategici elaborati da centri di ricerca che hanno suggerito a Washington di sacrificare i tradizionali alleati per scegliersi nuovi amici tra i movimenti islamici moderati. Infine, la grande opera di disinformazione che, secondo l'autore, ha accompagnato le rivolte iniziate nel 2011 e ancora in corso.
Il libro di Macchi, giornalista di Mediaset, si basa tra l'altro sull'incontro con alcuni dei protagonisti delle rivolte, da Waled Rasheed del Movimento 6 Aprile ad Abdel Fatah, dei Fratelli Musulmani, fino a Burhan Ghalioun, capo del Consiglio Nazionale Siriano. Rivoluzioni S.p.A. è anche un viaggio nei paesi interessati dalla cosiddetta Primavera Araba, con il racconto di episodi vissuti in prima persona dall'autore, come l'incontro con Abdel Jalil, capo del Cnt Libico, o con i miliziani che a Sirte hanno issato la bandiera nera di Al Qaeda.
A distanza di poco più di un anno da quando hanno colto tutti di sorpresa, le socialnet revolutions vengono insomma analizzate anche dall'altro lato della medaglia. Alfredo Macchi svela episodi oscuri, omicidi eccellenti, operazioni di mercenari ed il ruolo, finora rimasto nell'ombra, degli sceicchi della Penisola Araba e degli informatici della Fratellanza Musulmana.
Spostando in definitiva i riflettori sulla partita geopolitica in corso, per il controllo di un'area strategica e ricca di risorse, tra Iran e Paesi arabi del Golfo, e tra Stati Uniti, Russia e Cina.(ANSAmed).