Se per i Paesi esportatori di petrolio il 2013 dovrebbe vedere una crescita del 4,8% nel 2013, ha proseguito Inger Andersen, per gli altri le previsioni sono del 2,4%, con livelli ancora inferiori per l'Egitto. L'unica via per ridare fiato a queste economie e' dunque porre fine ad un modello che offriva posti di lavoro solo nel settore pubblico, indirizzando solo verso gli impieghi statali la qualificazione dei giovani, sostituendolo con un sistema formativo che offra le competenze adatte al mercato. ''C'e' bisogno di un settore privato - ha detto - e di competenze adatte al mercato''.
Eppure le opportunita' di accedere al piccoli crediti sono ancora incredibilmente poche nell'area Mena, ha proseguito la vice-presidente della World Bank, quando invece i tanti giovani della regione ''sono pronti a fare proprie le competenze necessarie per l'innovazione''. ''Dobbiamo investire nelle persone'', le ha fatto idealmente eco nel secondo dibattito Domenique Rojat, dell'Agenzia Francese per lo Sviluppo, sottolineando anche che mediamente il 5,7% del Pil dei Paesi dell'area Mena sono ancora spesi per sussidi indifferenziati per cibo e combustibili, e non in progetti imprenditoriali che provengano dal basso.
Ad interpretare insieme il punto di vista dell'economista e le esigenze della societa' civile l'egiziano Tamer Tawa, consulente della Banca Mondiale ma anche promotore di una societa' privata, la Yomken.com: una piattaforma per l'incontro tra il singolo che abbia un progetto imprenditoriale, gli esperti che sappiano suggerirgli le modalita' tecniche per realizzarlo e i potenziali sostenitori economici, tramite il crowdfunding. Un progetto nato l'anno scorso a stretto confatto con gli abitanti di uno dei quartieri piu' poveri del Cairo, racconta Tawa, e che gia' al termine della sua fase pilota ha dato alcuni significativi e concreti risultati. Il progetto e' il primo del suo genere, dice ancora il giovane economista, ma l'Egitto e' pieno di altri giovani pronti all'innovazione e a raccogliere la sfida della imprenditorialita'.
Nonostante ''l'incertezza'', aggiunge, che caratterizza l'attuale situazione economica dell'Egitto, il 25% di disoccupati tra i giovani tra i 15 e i 25 anni, e un 20-30% della popolazione che vive una condizione di poverta'. Un Paese che per ottenere dal Fondo Monetario Internazionale un prestito da quasi 5 miliardi di dollari dovra' fare i conti, conclude, con la ''reazione sociale'' agli inevitabili sacrifici che ne seguiranno. (ANSAmed).