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Migranti: presidente Austria, stati Ue aiutino l'Italia

Van der Bellen si differenzia da linea dura governo Vienna

27 giugno, 15:19

Il presidente austriaco Alexander Van der Bellen Il presidente austriaco Alexander Van der Bellen

KRIMML (AUSTRIA) - "La situazione in Italia non sarà sopportabile a lungo con gli arrivi soprattutto dalla Libia. Gli altri Stati membri della Unione europea, a breve termine, devono dare supporto all'Italia sia per quanto riguarda l'accoglienza, che i costi". Lo ha detto il presidente austriaco Alexander Van der Bellen, conversando con l'ANSA in occasione dell'Alpine Peace Crossing a Krimml, che ricorda l'esodo di oltre 5.000 ebrei nell'immediato dopoguerra dall'Austria attraverso il Passo dei Tauri verso l'Italia.
Van der Bellen ha ribadito che "a medio termine - e non dico nulla di nuovo - dobbiamo trovare degli accordi con gli Stati africani, per fare sì che queste persone non sentano la necessità di rischiare la proprio vita attraversando il mare sui gommoni. Non vedo altre via d'uscita".

Secondo il presidente austriaco, "i profughi ci sono stati in passato, come ci sono tutt'oggi. Ogni ondata di profughi ha le sue origini, i suoi perché e sfumature diverse. Quelli che partecipano a questa marcia della pace sono consapevoli che non si tratta solo di ricordare l'anno 1947 e i fatti precedenti, ma che si tratta anche di un impegno in riferimento ai profughi di oggi. Dobbiamo fare il possibile per loro".
"Quando - ha proseguito Van der Bellen -, poche settimane fa, ho letto in un giornale che due profughi sono stati tratti in salvo proprio sul passo dei Tauri nel tentativo di raggiungere l'Austria, sono rimasto stupito, anche perché - secondo il giornale - è stata la prima volta che profughi hanno scelto questo passo di montagna. Ciò dimostra che molti hanno già dimenticato che in passato migliaia di ebrei sono passati di qui, anche se nell'altra direzione". 

Van der Bellen, sebbene nato e vissuto in Austria, è lui stesso figlio di profughi, fuggiti dalla Russia dopo la rivoluzione del 1917, e questo è un fatto che ricorda spesso nei suoi discorsi. Proveniente dalle file del Verdi, il presidente si differenzia nel suo approccio alla questione dei migranti dal governo di coalizione guidato da Kristian Kern e in particolare dal ministro degli Esteri Sebastian Kurz, nuovo leader dei Popolari che ha imposto la linea dura al suo partito. In particolare, quella dei avere centri per rifugiati fuori dall'Europa,” in modo che – ha ribadita dei giorni scorsi - il salvataggio nel Mediterraneo non sia un biglietto per l'Europa Centrale”. Inoltre, sostiene la chiusura della rotta balcanica grazie alla quale, ha rivendicato Kurz, gli arrivi sono calati del 98%. L’Austria è poi tra i sorvegliati speciali della Commissione Europea sulla questione dei ricollocamenti dei richiedenti asilo: solo nelle scorse settimane, infatti, si è impegnata ad aprire la porte a qualche decina di persone. Vienna infine ha da tempo predisposto una barriera per il controllo degli arrivi attraverso il Brennero, ed è pronta ad attivarla in caso di incremento dei flussi.

Though he was born and lived in Austria, Alexander Van der Bellen was the child of Russian refugees who fled their country after the 1917 revolution, a fact he often highlights in his speeches.
From the ranks of the Green Party, the president differs in his approach to the migration issue from the coalition government under Kristian Kern, and especially from that of Foreign Minister Sebastian Kurz.
Kurz, the new leader of the People’s Party, has taken a hardline stance, especially as concerns having refugee centers outside of Europe ‘’so that rescues in the Mediterranean do not act as a visiting card for Central Europe’’, as he reiterated in recent days.
He also supports the closing of the Balkan Route, which he said was the reason for a 98% drop in arrivals.
Austria is one of the countries under special monitoring by the European Commission on the issue of asylum seeker relocation and the country has only in recent weeks pledged to open its doors to a few dozen people.
Vienna also set up a barrier for the control of arrivals through the Brenner Pass a while back and is prepared to activate it if migrant flows increase.

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