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"Freedom of movement": arte, sport, e migrazioni uniti

Al museo MAXXI di Roma l'opera di Nina Fischer e Maroan el Sani

27 marzo, 11:09

ROMA - La storia, lo sport, l'architettura e la crisi migratoria unite a Roma in un'opera artistica dal titolo "Freedom of movement". Al confine tra video-installazione, ricerca e fotografia, il lavoro degli artisti visivi e registi tedeschi Nina Fischer e Maroan el Sani fino al 17 aprile sarà visitabile presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo MAXXI della capitale italiana.
Su tre schermi scorrono le immagini dell'atleta Abebe Bikila durante la maratona olimpica di Roma del 1960, quando per la prima volta un corridore africano vinse la medaglia d'oro. Insieme alla sua corsa a piedi nudi, altre immagini e voci di un coro di giovani rifugiati della Emmaus Christian School di Maenza che intonano una canzone sull'identità dei migranti tra gli spazi dell'architettura moderna del quartiere Eur di Roma, insieme alla corsa notturna di altri immigrati tra le strade di Roma.
L'opera coprodotta con il MAXXI vuole indagare il rapporto tra spazio architettonico e spazio umano, mettendo in luce il ruolo dello sport nei processi di pace e integrazione e la questione pressante dei flussi dei migranti che reclamano il diritto della "libertà di movimento", ricominciando a vivere in un altro Paese attraverso la cultura. 

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