(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - ROMA - Anche l'Italia può dare il suo contributo alla elaborazione della nuova Costituzione yemenita.
Dall'incontro che si svolge oggi alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università La Sapienza a Roma potrà infatti uscire una proposta concreta da sottoporre al Comitato che sta elaborando la nuova Carta costituzionale yemenita.
Si è mostrato fiducioso l'ambasciatore yemenita in Italia, Khalid Abdulrahman Al-Akwa, alla vigilia del seminario sulla cooperazione tra Roma e Sana'a in tema di diritti delle donne yemenite nella nuova Costituzione, promosso da Minerva e Law International con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri italiano che si apre domani all'Università La Sapienza.
Giuristi, componenti del Dialogo Nazionale, docenti universitari yemeniti e italiani a confronto. insieme al Premio Nobel per la pace 2011 Tawakkol Karman.
''Da questi due giorni - fa sapere ad ANSAmed il diplomatico - potranno uscire cose positive e anche una bozza di documento da sottoporre al Comitato. Dalla normativa italiana le donne yemenite possono apprendere e trarre spunti utili''. Ovvio, la semplice ''importazione'' di un modello normativo non è automatica. ''Le donne yemenite - prosegue - sapranno valutare quanto della normativa italiana potrebbe essere inserito nella nuova Carta e cosa invece non fa per il contesto sociale del Paese o è semplicemente prematuro''.
Dal 2011, si dice convinto il diplomatico, l'opinione pubblica yemenita è cambiata in merito al ruolo della donna nella vita politica, economica e sociale del Paese. ''Ma servono storie di successo per fare comprendere l'importanza del coinvolgimento delle donne nei processi decisionali e nella vita pubblica del Paese. Non è possibile ignorare il 50% della popolazione dello Yemen''.
Per ora però il Dialogo Nazionale sembra essere giunto a una fase di stallo. ''Stiamo lavorando secondo i tempi e la direzione dettati dall'Iniziativa del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Certo, c'è ancora molto da fare e il lavoro portato avanti dal Dialogo Nazionale va finalizzato. Ma entro la fine del 2014 speriamo di sottoporre a referendum la nuova Carta''. La cooperazione tra Roma e Sana'a va avanti anche in un altro settore affine a quello legale. La Giustizia. Venerdì 20 giugno, rende noto Al-Akwa, il ministro della Giustizia yemenita incontrerà il ministro Andrea Orlando, mentre sono già presenti in questi giorni in Italia 10 giudici yemeniti per prendere parte a un training presso l'International Development Law Organization.
''Con l'Italia - conclude - abbiamo continui contatti. Vorremmo fossero più intensi, soprattutto sul piano economico. Capiamo le preoccupazioni legate alla sicurezza, ma sono molti i Paesi presenti in loco''. (ANSAmed).