(di Patrizia Antonini) (ANSAmed) - BRUXELLES - Le risorse aggiuntive a Frontex, al di là degli 80 milioni di euro previsti, "dipendono dalla volontà dei 28 Stati Membri", spiegano fonti europee, ma la partita dell'Italia su questo fronte, per il 2014 è ancora tutta da giocare. Soprattutto in vista del semestre italiano di presidenza Ue, che prenderà il via a luglio, proprio quando, col bel tempo, gli sbarchi - di solito - raggiungono il loro picco. Non a caso si ricorda che nel 2011, in occasione della 'primavera' araba e la crisi libica, quando il flusso dei migranti era andato molto oltre il livello di guardia, il budget di Frontex era stato fatto lievitare da 86,4 milioni di euro a circa 118. Un'iniezione finanziaria aggiuntiva finalizzata ad un maggiore dispiegamento di uomini e mezzi nell'area del Mediterraneo centrale, per cercare di governare la situazione. D'altra parte, il portavoce del commissario Ue agli Affari interni fa notare come "non si deve creare l'aspettativa che la Commissione o l'Unione possano prendere la situazione in mano".
Perché il controllo delle frontiere "spetta agli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà e competenze".
In altre parole, non c'è da aspettarsi che Mare Nostrum possa essere sostituito da Frontex, che pur tuttavia dallo scorso anno ha esteso la durata delle operazioni Hermes (sud della Sicilia) e Aeneas (Puglia e Calabria) fino alla fine di settembre 2014, grazie anche allo stanziamento aggiuntivo deciso nel vertice Ue di dicembre, quando la tragedia di Lampedusa si era imposta all' attenzione internazionale, stravolgendo le agende.
Attualmente l'Agenzia europea impiega due aeroplani, due elicotteri e sei pattugliatori sul posto. Ma - viene fatto sapere - "a seconda della situazione e dei mezzi finanziari disponibili, le operazioni potrebbero essere rafforzate".
Ma se da un lato con Mare Nostrum l'Italia sta dando una buona prova di controllo delle proprie frontiere, e di valore nel salvare molte vite umane, sottraendosi all'etichetta di inciviltà che negli anni passati qualcuno in Europa le ha affibbiato senza troppi complimenti, il risvolto della medaglia ora è il timore di alcuni Paesi dell'Europa del Nord (gli stessi che in passato impallinavano il Belpaese per i motivi opposti) che non vedono di buon occhio l'operazione perché avrebbe un effetto "pull", ovvero di attrazione. (ANSAmed).