(ANSAmed) - TEL AVIV/BAGHDAD/BEIRUT/WASHINGTON - Il capo del Pentagono, Chuck Hagel, ha detto al Congresso Usa di aver approvato un piano per colpire con raid aerei obiettivi dello stato islamico in Siria. Ora si attende l'approvazione del presidente Usa, Barack Obama.
Intanto la Francia annuncia propri raid aerei sull'Iraq. "Stamattina ho riunito il consiglio di Difesa e ho deciso di rispondere all'appello delle autorità irachene e fornire supporto aereo", ha dichiarato il presidente francese Francois Hollande, precisando che l'azione della Francia "non andrà oltre: non ci saranno truppe di terra ed agiremo solo in Iraq". I raid aerei francesi cominceranno "in tempi brevi", ha precisato il presidente. Gli estremisti islamici, ha detto ancora Hollande, hanno "prosperato" in Siria "anche perché la comunità internazionale è rimasta inerte". Per questo, stavolta la Francia ha deciso invece di "agire per proteggere la nostra sicurezza".
L'Isis ha accumulato ''straordinarie risorse economiche'' che gli consentono di fortificarsi in estese aree della Siria e dell'Iraq, formando alleanze con le tribu' e altri gruppi di queste regioni. Lo ha detto - citata da Haaretz - una fonte israeliana secondo la quale l'Isis controlla zone con 60 pozzi di petrolio attivi, dai quali ricava dai 3 ai 6 milioni di dollari al giorno. La fonte ha confermato che Israele ha passato notizie di intelligence agli Usa.
Secondo fonti irachene, l'Isis guadagna fino a 600.000 dollari al giorno dalle esportazioni illegali di petrolio estratto da pozzi petroliferi caduti nelle sue mani dal giugno scorso nel nord della provincia irachena di Diyala. Lo ha sottolineato oggi il sindaco di una citta' della regione in un'intervista a giornali locali. I jihadisti, ha detto Oday al Khadran, sindaco di Khalis, estraggono il petrolio dai pozzi della regione di Himrin e lo contrabbandano verso la Siria e la Turchia. "L'Isis - ha sottolineato Khadran - riempie circa cento autobotti al giorno di greggio, che viene consegnato a commercianti senza scrupoli a Mosul o in Siria. Qui viene venduto a mediatori stranieri a circa 4.000 dollari per ogni autobotte, circa l'80 per cento in meno rispetto ai prezzi di mercato in Europa". (ANSAmed).