(ANSAmed) - RAMALLAH/IL CAIRO - "La decisione del governo israeliano di bloccare ogni relazione con il governo palestinese non rappresenta solamente un'illegittima pressione sulla leadership palestinese, ma mina alla base qualsiasi tipo di negoziati futuri". Lo ha detto all'ANSA il portavoce dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Ihab Bassiso.
''Il blocco delle relazioni - ha continuato Basseiso - non avrà solamente effetti negativi sui servizi legati alla salute e all'agricoltura, ma tutte le attività di cooperazione con le agenzie umanitarie e di sviluppo internazionale''.
Il portavoce ha concluso comunque sottolineando che l'interruzione dei rapporti tra i due governi non riguarderà ''il settore delle telecomunicazioni, le tasse (che Israele raccoglie per l'Anp ndr) e i rapporti tra i negoziatori'' palestinesi e israeliani.
Oggi il premier israeliano, a fronte della crisi nei negoziati, ha ordinato "la sospensione della cooperazione con l'Anp", con un provvedimento riguardante i ministeri che si occupano di questioni civili ed economiche, ma non la sicurezza né i contatti diplomatici condotti dal negoziatore Tzipi Livni.
Da parte sua la Lega Araba, riunita al Cairo per discutere della crisi dei colloqui di pace su richiesta dell'Anp ha dichiarato che Israele è "interamente responsabile" di tale crisi. La riunione è stata convocato dopo il rifiuto di Israele a liberare un nuovo gruppo di detenuti palestinesi e l'annuncio della costruzione di nuovi alloggi a Gerusalemme est.
Nel corso di una conferenza stampa, al termine del summit, il ministro degli Esteri dell'Anp, Riyad al-Malki, ha espresso "apprezzamento" verso i ministri degli Esteri dei Paesi arabi per il "sostegno alla causa palestinese". Al-Malki ha a sua volta addossato a Israele la responsabilità dello stallo nei colloqui di pace, congratulandosi poi con i Paesi arabi che non cooperano con le compagnie che costruiscono le colonie israeliane nei Territori. "Il mancato impegno d'Israele" nei negoziati "e' uno schiaffo agli Usa e non alla Palestina, perché sono proprio gli Stati Uniti che sponsorizzano i negoziati", ha detto ancora al-Malki. La presidenza ad interim egiziana ha poi confermato in una nota il pieno appoggio dell'Egitto alla direzione palestinese e ai suoi sforzi per una soluzione pacifica della questione. (ANSAmed).