Il team guidato da Lekkas ha avuto l’dea di creare una nuova scala di 12 gradi mentre studiava gli effetti dell'ultimo tsunami registratosi in Giappone. "Abbiamo classificato alcuni criteri in gruppi in modo da poter valutare l'intensità dello tsunami – ha spiegato il docente -. La prima categoria concerne le caratteristiche fisiche del fenomeno come l'altezza dell'onda marina e la sua distanza dalla spiaggia. La seconda riguarda l'impatto dello tsunami sugli esseri umani, la terza quello sull'ambiente e la quarta l'impatto sulle infrastrutture costiere come i porti. La quinta categoria riflette l'impatto sugli oggetti mobili (barche, auto), la sesta è l'impatto sulle strutture fisse come le abitazioni e così via". La nuova scala di misurazione – sostiene il suo ideatore - è compatibile con quelle in uso nel passato e possiede una affidabile corrispondenza tra i vari criteri che sono alla sua base. Inoltre è facilmente e direttamente applicabile in tutti gli ambienti e particolarmente utile per delineare microzone di diversa intensità in ogni area colpita dallo tsunami. La creazione di questa scala – conclude Lekkas - è molto importante ed utile dal momento che con essa prevediamo di aiutare non solo gli scienziati ma anche le compagnie di assicurazione per poter calcolare più correttamente l’entità dei danni provocati da uno tsunami sulla base delle sue dimensioni e della sua intensità".
(ANSAmed).