Nella sua interrogazione, Papathanassi aveva notato che - nel bel mezzo della crisi economica - i prezzi dei beni di consumo di base sono aumentati del 23,8% e che l'incremento è stato causato dal rialzo dei prezzi dei prodotti delle sottomarche.
Nella sua risposta, Xynis ha rilevato che i prodotti di sottomarche, compresi quelli distribuiti da catene di supermercati con il proprio marchio e nei cosiddetti "gruppi di approvvigionamento alimentare" creati per i piccoli negozi di vendita al dettaglio, negli ultimi anni hanno rapidamente accresciuto la loro quota di mercato dal momento in cui i consumatori hanno cominciato a considerarli alla pari dei prodotti di marca in termini di qualità e di imballaggio.
L'espansione del mercato delle sottomarche è stato favorito ed accelerato dalla crisi economica, tant'e' che oggi fino a uno su cinque prodotti acquistati dai consumatori sono di sottomarche.
La categoria dominante nei prodotti di sottomarche resta quella degli alimentari che rappresenta il 61% dell'intero comparto. Seguono i prodotti per la pulizia della casa come saponi, detersivi e carta con il 16%, mentre gli oggetti per la casa e i capi di abbigliamento costituiscono il 12%.
Sulla base di un sondaggio condotto dal laboratorio di marketing della facolta' di Economia dell'Universita' di Atene, le preferenze dei consumatori nell'acquisto di prodotti di sottomarche sono risultate del 13% per le bevande alcoliche, del 12,5% per il caffè, del 10,2% per l'abbigliamento, del 29,3% per il pane, del 24,2% per latte e prodotti derivati, del 17,7% per bevande analcoliche, del 70,7% per i prodotti di carta, del 14,7% per i prodotti per l'igiene personale, del 40,5% per i prodotti per la pulizia, del 35,3% per i detersivi, del 57,1% per i cibi confezionati e del 20,1% per gli alimenti surgelati. Ad ogni modo, secondo la compagnia di controllo dei prezzi Price Watch, su 1.100 prodotti monitorati nel novembre del 2011, l'aumento del prezzo totale per i beni di marca e' stato dell'1,8%, mentre per i prodotti di sottomarche e' stato di oltre il 4%. Nonostante l'aumento, comunque, i prodotti delle sottomarche rimangono significativamente più economici dei loro equivalenti di marca sino a toccare in certi casi il 65%.
(ANSAmed).