Nella maggior parte dei settori dell'assistenza pre-adesione, ''la Commissione Ue stima che la capacita' amministrativa della Croazia non sia ancora sufficiente'' perche' il paese possa gestire autonomamente i fondi Ue senza un controllo a monte da parte dell'esecutivo europeo. Due i principali punti deboli individuati da Bruxelles: ''la capacita' in materia di appalti e di lotta alla corruzione''. Secondo la Corte dei Conti europea ''sebbene tramite i progetti Ue siano stati compiuti alcuni progressi nella lotta alla corruzione e alla criminalita' organizzata, in quest'area rimangono aperte sfide significative''.
La Corte dei Conti ha esaminato un campione di 16 progetti e complessivamente, l'assistenza Ue ha dato un contributo ''importante'' allo sviluppo della capacita' della Croazia di gestire i fondi post-adesione. Allo stesso tempo la Corte dei Conti ha rilevato ritardi rispetto alla tabella di marcia, grande attenzione a maxi-progetti infrastrutturali a livello centrale e poca rispetto ai meno grandi, mentre non c'e' ancora un sistema per elaborare progetti a livello regionale. Inoltre, per quanto riguarda lo sviluppo rurale, i fondi impiegati e i beneficiari sono stati pochi.(ANSAmed)