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Kosovo: Crisi Nord, domani referendum serbi contro Pristina

Nonostante opposizione Belgrado e comunita' internazionale

13 febbraio, 18:14

(ANSAmed) - PRISTINA/BELGRADO, 13 FEB - Nonostante la ferma opposizione del governo di Belgrado e la contrarieta' della comunita' internazionale, i serbi oltranzisti del nord del Kosovo hanno confermato per domani e dopodomani un referendum il cui obiettivo e' mostrare platealmente il loro rifiuto dell'autorita' di Pristina.

La consultazione si terra' nelle maggiori quattro municipalita' serbe del nord del Kosovo: domani e dopodomani a Zvecan, Zubin Potok e nel settore serbo di Kosovska Mitrovica, nella sola giornata di mercoledi' a Leposavic. Sono state stampate 35 mila schede sulle quali si potra' rispondere con un si' o un no alla domanda 'Accettate le istituzioni della cosidetta Repubblica del Kosovo installata a Pristina?'. Un quesito dalla risposta ovvia e scontata in partenza. Gli 82 seggi nei quali si potra' votare saranno aperti dalle 7 alle 19 (ora locale e italiana).

Il presidente serbo Boris Tadic e le altre autorita' serbe hanno piu' volte chiesto ai serbi del nord di rinunciare a una tale consultazione, definita inutile, controproducente e dannosa per gli interessi della Serbia, suscettibile a loro avviso di inasprire ulteriormente la situazione gia' molto tesa e delicata nel nord del Kosovo. Proprio quello che non vuole Belgrado, impegnata a migliorare l'atmosfera generale e ad allentare le tensioni in vista della decisione che ai primi marzo il consiglio europeo prendera' sulla concessione o meno a Belgrado dello status di paese candidato alla Ue. Lo scorso dicembre Bruxelles aveva detto no alla Serbia, rimandando la decisione a marzo e condizionandola a progressi nel dialogo con Pristina.

Il portavoce della Kfor (Forza Nato in Kosovo) Uwe Nowitzki ha detto oggi a Pristina che non sono previste misure di sicurezza addizionali in occasione del referendum nel nord del Kosovo. ''Non abbiamo ragioni per essere preoccupati'', ha detto.

L'Unmik, la missione dell'Onu in Kosovo, ha fatto sapere da parte sua di ritenere illegale il referendum, che non avra' pertanto alcun effetto sulla situazione nel paese.

Peter Stano, portavoce del commissario europeo all'allargamento Stefan Fuele, ha condannato la consultazione indetta dai serbi del nord, affermando che essa non puo' esssre la soluzione al problema del Kosovo. ''La violenza, le barricate e il referendum non sono la soluzione'', ha detto il portavoce di Fuele oggi a Bruxelles. A suo avviso una soluzione va cercata invece col dialogo, con consultazioni e in una situazione di pace. Sui circa 2,1 milioni di abitanti del Kosovo, i serbi sono poco piu' di 100 mila, 40 mila dei quali risiedono nel nord dove sono la maggioranza della popolazione. Gli altri vivono in enclavi sparse su tutto il territorio del Kosovo. (ANSAmed)
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