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Grecia: Crisi non ferma partiti, si' aumento fondi pubblici

Nonostante gravissima situazione, nel 2011 piu' 6 mln di euro

12 gennaio, 19:35

(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE, 12 GEN - "Avere la faccia tosta" - nel senso di "non avere vergogna" - e' un'espressione molto usata anche in Grecia e si adatta perfettamente a quanto denunciato oggi dai media greci.

Nonostante la gravissima crisi economica che attanaglia il Paese - quasi un milione di disoccupati e un quinto della popolazione sotto la soglia di poverta' - e mentre il governo si prepara, su pressioni della troika, a tagliare lo stipendio minimo garantito e i sussidi pensionistici oltre a 13.ma e 14.ma mensilita' nel settore privato, i partiti greci hanno avuto la faccia tosta di aumentarsi i finanziamenti pubblici.

La notizia si e' diffusa dopo che il ministro degli Interni, Tassos Gianitsis, ha risposto all'interpellanza fatta sulla questione dal deputato Lefteris Avgenakis del piccolo partito Alleanza Democratica guidato dall'ex ministro degli Esteri Dora Bakoyannis. Il finanziamento pubblico dei partiti per il 2011 - ha detto il ministro - e' aumentato di circa sei milioni di euro rispetto al 2010. In cifre, nel 2011 i partiti politici greci hanno ricevuto finanziamenti ordinari per 54.018.624 euro, mentre per il 2010 erano ammontati a 48.800.000 euro sotto la voce "finanziamenti per ricerche e manifestazioni culturali".

In particolare, il Pasok, il partito socialista guidato dall'ex premier Giorgos Papandreou, ha avuto in piu' 1.941,547 di euro, Nea Dimocratia (centro-destra di Antonis Samaras), 1.517.818 di euro, il Partito Comunista 466.526 euro, il Laos (estrema destra) 389.063 euro, Syriza (il secondo dei partiti di sinistra) 347.366 euro, e i Verdi 160,769 euro.

I partiti politici greci, in base alla legge 3023/2002, vengono finanziati dallo Stato per affrontare parte delle loro spese funzionali ed elettorali. Il finanziamento e' di due tipi: ordinario ed elettorale. Quello ordinario viene corrisposto ogni anno ed ammonta all'1,02 per mille del bilancio ordinario dello Stato per l'anno economico in questione. Il finanziamento elettorale viene invece corrisposto ogni volta che ci sono le elezioni nazionali o quelle per il Parlamento europeo ed e' pari allo 0,22 per mille del bilancio ordinario dello stato nell'anno in cui si tengono le elezioni. Sempre in base alla legge, in caso di referendum i partiti hanno diritto ad un finanziamento straordinario.

Il ministro Gianitsis ha sottolineato che, nel corso del decennio 2000-2011, i partiti greci hanno ricevuto in totale finanziamenti per 655 milioni di euro e che ogni cittadino greco paga ogni anno 10 euro per il finanziamento pubblico dei partiti a fronte degli appena 80 centesimi di euro sborsati per lo stesso motivo da un cittadino tedesco. "I partiti greci - ha spiegato Gianitsis - proprio come hanno fatto prima lo Stato e molti privati, hanno cominciato con il finanziamento pubblico, poi sono passati a quello bancario, si sono super-debitati e oggi si trovano nella stessa situazione problematica in cui si trova lo Stato".

Per quanto riguarda l'indebitamento dei partiti, il ministro ha spiegato che "essi devono assumersi la responsabilita' delle loro scelte. Lo Stato puo' aiutarli ma non puo' pagare per estinguere i loro debiti perche' i contribuenti non possono pagare due volte per la stessa cosa. Prima per il finanziamento previsto e poi per l'estinzione del debito da parte dello Stato". Il discorso, fin qui, non fa una grinza. Ma - si chiede in Grecia l'uomo della strada - alla fine a chi presenterebbero il conto se, per esempio, il Pasok, che e' pesantemente indebitato con le banche, si spaccasse o si sciogliesse? (ANSAmed).

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