L'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton, dopo le richieste di Mogherini e del capo della diplomazia francese Laurent Fabius, ha finalmente convocato il consiglio Ue per venire in aiuto all'Iraq, assediato dalla morsa del terrore dello Stato islamico (Isis), anche se ancora non è certo saranno presenti tutti i ministri dei 28. Sul tavolo, la possibilità per gli Stati membri di fornire armi all'Iraq, e quindi ai peshmerga curdi, nel quadro di un coordinamento europeo, e l'ipotesi di organizzare un ponte aereo umanitario per mettere in salvo le decine di migliaia di cristiani e yazidi isolati sulle montagne del Sinjar, considerata una priorità assoluta. Si analizzerà la situazione politica nel Paese, col primo ministro iracheno Nuri al Maliki deciso a non mollare il posto al nuovo premier designato Haydar al Abadi, incaricato di formare un nuovo governo di riconciliazione, ma si parlerà anche delle minacce derivanti dalla crisi per la sicurezza dei Paesi dell'Unione (come quello costituito dal fenomeno dei combattenti Ue di ritorno), e come colpire le fonti di approvvigionamento di denaro dell'Isis, che sostenuti dalle tribù sunnite e dal partito Ba'th, negli ultimi tempi, oltre ad estorcere milioni di dollari alla comunità del business della regione e a depredare banche, starebbero vendendo petrolio greggio in Siria orientale, spiega un diplomatico europeo.(ANSAmed).
Mogherini: su Iraq 'azione comune e coordinata'
Diplomazia Ue rientra da ferie, domani summit straordinario
L'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton, dopo le richieste di Mogherini e del capo della diplomazia francese Laurent Fabius, ha finalmente convocato il consiglio Ue per venire in aiuto all'Iraq, assediato dalla morsa del terrore dello Stato islamico (Isis), anche se ancora non è certo saranno presenti tutti i ministri dei 28. Sul tavolo, la possibilità per gli Stati membri di fornire armi all'Iraq, e quindi ai peshmerga curdi, nel quadro di un coordinamento europeo, e l'ipotesi di organizzare un ponte aereo umanitario per mettere in salvo le decine di migliaia di cristiani e yazidi isolati sulle montagne del Sinjar, considerata una priorità assoluta. Si analizzerà la situazione politica nel Paese, col primo ministro iracheno Nuri al Maliki deciso a non mollare il posto al nuovo premier designato Haydar al Abadi, incaricato di formare un nuovo governo di riconciliazione, ma si parlerà anche delle minacce derivanti dalla crisi per la sicurezza dei Paesi dell'Unione (come quello costituito dal fenomeno dei combattenti Ue di ritorno), e come colpire le fonti di approvvigionamento di denaro dell'Isis, che sostenuti dalle tribù sunnite e dal partito Ba'th, negli ultimi tempi, oltre ad estorcere milioni di dollari alla comunità del business della regione e a depredare banche, starebbero vendendo petrolio greggio in Siria orientale, spiega un diplomatico europeo.(ANSAmed).