Impossibile, per ora un censimento, dato che in alcuni casi si tratta di interi complessi urbanistici. Si stima che nella sola località de la Axaquia, in provincia di Malaga, ci siano almeno 10.000 alloggi costruiti su terreni rurali non edificabili. Così come in Andalusia sono fra le 300.000 e le 350.000 le case abusive, che non possono essere demolite né legalizzate, secondo quanto afferma un decreto approvato a gennaio dalla giunta regionale del Psoe, che concede loro "riconoscimento giuridico".
La bozza di riforma include, fra l'altro, cambi alla Legge dei suoli, a quella sull'economia sostenibile e alla normativa sulla proprietà. E sottolinea che "esiste attualmente suolo capace di accogliere nuove crescite urbanistiche per i prossimi 45 anni", mentre "lo stock degli alloggi già costruiti, senza vendita e vuoti" viene giudicato "sovrastimato al punto che la costruzione di case nuove è diminuita dell'88%". La riforma introduce anche misure per evitare il sovraffollamento di alloggi da parte di immigrati, con una disposizione in cui si obbligano i comuni a negare la residenza in alloggi in cui il numero di residenti in funzione dei metri quadri non garantisce "adeguate condizioni di abitabilità", vale a dire 20 metri quadri per persona. Per poter accedere al condono, il testo della riforma impone quattro condizioni: l'edificazione delle case deve essere ultimata; la compravendita deve essere avvenuta successivamente all'ultimazione dei lavori; la superficie non deve eccedere la licenza prevista dal precedente piano urbanistico e gli alloggi non possono trovarsi in territorio di demanio pubblico, come foci di fiumi, prima linea della spiaggia, etc, e non devono comportare rischio per la pubblica incolumità. Il condono non riguarda le case abusive costruite direttamente sulla spiaggia, per le quali il Ministero dell'Ambiente sta preparando una modifica della Legge delle Coste, alla quale si oppongono le associazioni ambientaliste, che temono che il condono possa scatenare un nuovo sacco urbanistico del litorale spagnolo. In seguito alla mobilitazione di Greenpeace, Verdemar-Ecologistas en Accion, WWF e Agarden, che hanno costituito una piattaforma contro "l'urbanismo selvaggio", il Ministero dell'Ambiente si è impegnato a esaminare il piano urbanistico approvato dal municipio di Valdevaqueros, governato dal PP, per la realizzazione di un complesso residenziale di 350 ville e alberghi su una delle poche spiagge vergini di Tarifa, all'estremo lembo meridionale della Spagna, sullo Stretto di Gibilterra.(ANSAmed).