ROMA - Continuano gli sforzi della Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) per aiutare i migranti in difficoltà in Yemen a tornare a casa. Nell'ultimo viaggio del 12 marzo, rende noto l'agenzia Onu, sono stati rimpatriati dalla città di Al Hudaydah 41 etiopi e un croato, mentre dalla città di Aden sono partiti 144 somali.

Dal marzo 2015, il conflitto nello Yemen ha colpito sia gli yemeniti che i migranti, e la chiusura della maggior parte dei porti del Paese impedisce a questi ultimi di tornare a casa da soli. Attraverso il programma di ritorni volontari assistiti, l'IOM fornisce supporto ai migranti presenti in Yemen per poter tornare ai loro Paesi di origine.

Nella città di Al Hudaydah è attivo un Migrant Response Point (MRP) dell'IOM, che fornisce rifugio, cibo, assistenza medica e altro supporto umanitario per i migranti in difficoltà. Nel caso del rimpatrio del 12 marzo, i 42 migranti sono saliti a bordo di una nave e sono partiti dal porto Al Hudaydah per Obock, Gibuti.

All'arrivo, sono stati accolti dallo staff dello Iom, che li ha assistiti per il loro ritorno nei Paesi di origine.

"Ogni mese, circa 10 mila migranti entrano in Yemen. Di solito la loro speranza è quella di raggiungere i paesi del Golfo, ma spesso diventano bersagli del conflitto, e raramente riescono a raggiungere le loro destinazioni", ha spiegato Khan Aseel, responsabile IOM di Al Hudaydah. "Dopo essere stati ingannati dai trafficanti, rimangono bloccati in Yemen, dove rischiano ulteriori abusi dei criminali e gli effetti del conflitto in corso. I migranti affrontano diversi pericoli, dalla morte per fame e dalla disidratazione durante il viaggio a fenomeni di sfruttamento e abusi quali rapimenti, lavori forzati, violenze sessuali, torture e minacce", ha sottolineato Aseel.

Finora, nel 2018, l'IOM ha aiutato circa 660 migranti bloccati in Yemen a tornare a casa, mentre nel 2017 ne sono stati aiutati 2.860. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA